Ultimi colpi d’artiglieria sparati dai candidati a Sindaco di Palermo. Franco Miceli, asserragliato dentro Parco Villa Filippina, da quando è iniziata la campagna elettorale e il suo concorrente principale, Roberto Lagalla, presso il Politeama Multisala di Palermo.
Più di mille persone, sostenitori del candidato del centrodestra, hanno seguito l’ultimo comizio prima del silenzio elettorale. Tanti i volti più o meno noti, presenti ieri pomeriggio a Piazza Politeama, da Renato Schifani a Ignazio La Russa, da Maurizio Gasparri a Gianfranco Miccichè, da Saverio Romano a Francesco Scoma.
La corsa verso Palazzo delle Aquile ha visto cadere alcuni candidati al consiglio comunale, posto molto ambito, visto che il “gettone di presenza” si aggirerebbe intorno ai 150 euro.
Dopo l’arresto del candidato di Forza Italia al Comune di Palermo, Pietro Polizzi, arrestato per scambio elettorale politico-mafioso, oggi le manette sono scattate per la stessa accusa, per Francesco Lombardo, candidato di Fratelli d’Italia.
“No ai voti della Mafia, mai cercati, il partito è parte lesa” ha dichiarato in una nota il parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, dopo l’arresto del candidato al consiglio comunale. “Da parte del partito sono stati eseguiti, in maniera capillare, tutti gli adempimenti propedeutici alla candidatura. Non risultano carichi pendenti a carico di Lombardo ed anche dal casellario giudiziale non era emerso nulla. Un plauso va certamente alla Squadra Mobile di Palermo e alla Procura della Repubblica per l’operazione condotta. Non consentiamo a nessuno di infangare la nostra bandiera, valuteranno gli avvocati le più opportune azioni”.
Maurizio Gasparri, di Forza Italia, ha espresso la sua totale fiducia nella magistratura. “Speriamo che agisca a 360°, senza guardare al colore politico e che poi possa dimostrare quello che, allo stato attuale, sono delle ipotesi” ha dichiarato il senatore di Forza Italia. “Siamo garantisti e siamo certamente convinti che Lagalla rappresenti per il futuro un argine di cui Palermo ha bisogno, che nel passato non ha sempre funzionato, tant’è che questa città ha una crisi totale, anche morale e quelli che l’hanno governata hanno poco da rivendicare, perché il fallimento è enorme”.
Parlando della magistratura, Gasparri ha affermato che “hanno il potere di poter decidere quello che ritengono. Non vogliamo fare illazioni sulla tempistica, confidiamo nel fatto che abbiamo verificato gli elementi e per quanto riguarda noi, se ci saranno dimostrazioni in sede giudiziaria, come ha detto il nostro coordinatore regionale, saremo parte civile, contro persone che abbiano avuto comportamenti inadeguati. Però questo poi ce lo diranno gli ulteriori gradi, perché la storia insegna che non si emettono sentenze, la magistratura avrà evidentemente elementi per agire”.
Nonostante la partenza insicura e sgangherata, il centrodestra sembra aver trovato la quadra, confluendo su un solo candidato, ritenuto da tutti i partiti della coalizione, il più idoneo su cui puntare, per arrivare ad occupare Palazzo delle Aquile, per i prossimi cinque anni.
“Palermo deve voltare pagina, con l’amministrazione Orlando, non ci sono stati i bilanci, la crisi dei rifiuti è esplosa e perfino non si riescono a seppellire i morti” ha affermato Gasparri. “Lagalla ha la solidità per determinare questa svolta e noi vogliamo fare di Palermo un caso Nazionale, perché anche il governo e il Parlamento aiutino il rilancio e la crescita di quella che è una delle nostre capitali storiche e culturali”.
Sono 120 i Comuni siciliani che, il 12 giugno, voteranno per eleggere i propri sindaci e per rinnovare i consigli comunali e circoscrizionali. I seggi saranno aperti solamente domenica (dalle 7 alle 23). La popolazione coinvolta è di 1.710.451 abitanti, di cui 900.823 anche per le elezioni dei presidenti di circoscrizione e dei consigli circoscrizionali. In 107 centri (fino a 15 mila abitanti) si voterà con il sistema maggioritario, in tredici (nei quali l’eventuale ballottaggio si terrà il 26 giugno) con quello proporzionale. I consiglieri comunali da eleggere sono 1.520 e le sezioni elettorali che saranno costituite sono 1.747.
L’elettore, sia per il consiglio comunale, che per quello circoscrizionale, può esprimere una o due preferenze nella stessa lista, ma di genere diverso: una femminile e una maschile. Il voto espresso per una lista si estende al candidato sindaco a essa collegato e non viceversa, il cosiddetto “effetto trascinamento”. Prevista anche la possibilità del “voto disgiunto”, che rende libero l’elettore di votare separatamente per un candidato sindaco e per una lista a questo non collegata.
Alla chiusura delle operazioni di voto, si procederà con lo spoglio delle schede dei cinque referendum sulla giustizia, mentre quello relativo alle amministrative, verrà rinviato a lunedì 13 giugno, a partire dalle 14. I dati provvisori, man mano che verranno trasmessi dalle prefetture territorialmente competenti, al dipartimento regionale delle Autonomie locali, saranno immessi sul sistema Idec (realizzato con la collaborazione dell’assessorato dell’Economia e della società Sicilia digitale), elaborati dal programma e pubblicati in tempo reale.
Di Francesco Militello Mirto & Victoria Herranz – EmmeReports