Nella prima operazione, i Carabinieri di Palermo, hanno arrestato un palermitano di trenta anni, per detenzione e spaccio di droga. I militari dell’Arma hanno perquisito l’abitazione dell’uomo, nel quartiere Sperone, trovando oltre 10 chili tra hashish, già confezionato in panetti, e marijuana.
L’uomo è stato arrestato e le sostanze stupefacenti rinvenute, che avrebbero fruttato profitti illeciti per oltre 60.000 euro nella vendita al dettaglio, sono state sequestrate e per essere analizzate dal Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale per le verifiche di rito.
Nella seconda operazione, finalizzata all’individuazione delle disponibilità economico-imprenditoriali riconducibili ad appartenenti a Cosa Nostra, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, hanno eseguito confiscato beni, per un valore complessivo attualmente stimato in circa 1,5 milioni di euro, a carico di Giuseppe Scaduto, imprenditore edile di Bagheria, attualmente detenuto. Il patrimonio confiscato, riconducibile alla Mafia, è entrato a far parte, in maniera definitiva, del patrimonio dello Stato.
A Scaduto sono stati sequestrati: l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società “RINASCIMENTO HOTELS S.R.L.” con sede a Palermo, già operante nella gestione di struttura alberghiera; l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società “SCADUTO COSTRUZIONI S.R.L.” con sede a Bagheria, operante nel settore edile; l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società “SCA.BI.OIL S.R.L. UNIPERSONALE” con sede in Bagheria, operante nel settore edile; l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società “SCADUTO IMMOBILIARE S.R.L.” con sede a Bagheria, operante nel settore edile; 2 appezzamenti di terreno di Palermo; 3 abitazioni a Bagheria; 2 fabbricati rurali a Palermo; 3 magazzini di Bagheria; 10 rapporti bancari.
Giuseppe Scaduto, reggente del mandamento mafioso di Bagheria, in provincia di Palermo, è stato arrestato nell’ambito dell’operazione denominata “Perseo”. In passato è stato condannato anche per ricettazione, produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti. Nel 2012 è stato condannato a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione. Nell’ottobre del 2017 è stato nuovamente arrestato per estorsione aggravata in concorso e per tale reato, nel 2019, è stato condannato dalla Corte di Appello di Palermo a 10 anni di reclusione. Nel settembre 2021, è stato raggiunto da ulteriore provvedimento di custodia cautelare per associazione mafiosa, estorsione e rapina aggravata.
Di Redazione – EmmeReports