“Avvincente, inquietante e profondo”, così Marina Di Guardo ha definito il suo nuovo romanzo “Dress Code Rosso Sangue”, edito da Mondadori e presentato alle sue lettrici palermitane, presso la libreria Feltrinelli. Dopo il successo del Book Tour 2021, la scrittrice è tornata in Sicilia e a Palermo, a pochi giorni dalla visita della figlia Chiara Ferragni, un’icona e un punto di riferimento per le influencer nostrane.
Marina Di Guardo è nata a Novara, ha vissuto a Cremona, ma, recentemente, ha deciso di trasfersi a Milano, per stare più vicina alle sue figlie e ai nipoti. Ha un accento “nordico”, ma un cuore siciliano. Nelle sue vene “artistiche”, scorrono sangue siculo, il mare mediterraneo e il Barocco della Val di Noto.
“Io metto sempre un po’ di Sicilia nei miei romanzi. In questo caso ce n’è un tanto, perché l’ultima parte del romanzo è ambientato a Noto” ha detto la scrittrice a EmmeReports. “La Sicilia è la mia terra, i miei genitori erano catanesi. Mi ricordo i viaggi con i miei genitori, i paesaggi, sapori, gli odori e l’umanità ridondante. Tutto era molto più forte, molto più intenso e quindi per me la Sicilia è veramente la mia terra natia”.
Come è stato spiegato durante la presentazione del nuovo romanzo di Marina Di Guardo, fin dalle prime pagine del romanzo, si entra subito nel cuore del mistero, che per la prima volta dagli esordi della scrittrice, ha come sfondo Milano, la capitale della Moda, con tutte le sue contraddizioni. Ma la Sicilia non manca nemmeno questa volta. La scrittrice, nata a Novara ma con origini siciliane, cerca e riesce a trasmettere ai suoi lettori, i colori, i sapori e i profumi della terra dei suoi genitori.
Collocata al centro del Mediterraneo, la Sicilia, grazie ai suoi tesori naturali, storici e culturali, è la meta preferita di scrittori, artisti, fotografi o semplicemente turisti. Spesso è la location ideale per girare film, fiction e documentari, poi visti in tutto il mondo. Anche Palermo, nonostante i suoi mille problemi, riesce ad attrarre l’attenzione di chi vi soggiorna.
“Mi piace molto Palermo, è una città meravigliosa e l’ho trovata migliorata, rispetto a qualche anno fa” ci ha confidato la scrittrice di Novara. “L’ultima volta che sono venuta qui mi sembrava più problematica. Penso si stia risvegliando. Poi magari mi sbaglio ed è solo una mia impressione”.
Nel nuovo thriller, la protagonista, Cecilia Carboni, affronta situazioni che la mettono a dura prova, come donna, amica, compagna e collega di lavoro e che le permettono di crescere, liberandosi da una vita fatta da scelte imposte dagli altri.
“Deve cambiare un po’ la cultura, perché è rimasta un po’ quella di una volta. Dobbiamo cercare di andare avanti e di ricordare che una donna è una lavoratrice e non deve essere mai una preda da assalire” ha spiegato la Di Guardo a EmmeReports. “Bisogna fare in modo di avere rispetto per la donna, come per l’uomo. Essere assolutamente concentrati sul ruolo della donna come professionista”.
Il Book Tour di Marina Di Guardo è stato curato da Emanuela Lo Cascio, per Il Tuareg Tour Operator. L’incontro a Palermo, è stato moderato da due eccellenze palermitane, Alessia Anselmo e Sara Priolo.
La nostra intervista con la scrittrice è proseguita parlando di bellezza e di quanto possa essere importante nel mondo del lavoro. “La bellezza conta, ma avulsa da tutto il resto. Ci sono tante bellissime ragazze, ma senza quel quid in più, che può farle andare avanti” ha affermato la Di Guardo. “Mi è capitato di vedere ragazze che avevano una bellezza sfolgorante, ma senza personalità, carattere e forza necessaria per avere quel percorso professionale che, invece, hanno avuto altre, magari leggermente meno belle. Non è sufficiente solo la bellezza, ci sono altre caratteristiche che sono ugualmente più importanti”.
Spesso, entrando in una libreria, ci chiediamo se le migliaia di libri esposti, vengano venduti e, soprattutto, letti. Secondo la mamma di Chiara Ferragni “si legge sempre meno, i social hanno purtroppo tolto tanto tempo alla lettura”.
“Però immergersi in un libro è sempre un’avventura bellissima” ha affermato la Di Guardo. “Leggendo si entra in un mondo e in una realtà diversa, si ha la possibilità di capire altre situazioni, di comprendere i punti di vista di altre persone. Questo ci aiuta a capire che quello che stiamo vivendo non è poi così importante, non è poi così drammatico, come può essere invece vissuto da altri. Leggere serve inquadrare meglio il nostro modo di vedere la vita”.
Come ha spiegato la Di Guardo, “c’è un po’ di sopravalutazione su quello che possono guadagnare gli scrittori. La maggior parte hanno due lavori, scrivere e un altro che gli permette di vivere. Non si guadagna a sufficienza con la scrittura, ma è una bellissima passione. Bisogna vendere migliaia di copie per poterci vivere”.
Prima di dedicarsi alla scrittura, Marina Di Guardo ha lavorato come vicedirettrice dello showroom di Blumarine. Ha esordito nella narrativa con il romanzo “L’inganno della seduzione”, poi seguito da “Non mi spezzi le ali”. Il passaggio definitivo al thriller, risale al 2015, quando pubblica “Bambole gemelle” e “Frozen Bodies”. Con Mondadori ha pubblicato “Com’è giusto che sia”, “La memoria dei corpi” e “Nella buona e nella cattiva sorte”.
“Un consiglio è quello di mettersi alla prova e credere in sé stessi. Scrivere, riguardare fino allo spasimo ciò che si ha scritto e poi mandarlo a delle case editrici che siano serie e che non chiedano contributi. Perché se lo chiedono, per assicurarti un certo numero di copie stampate, vuol dire che sono solo delle tipografie travestite da casa editrice. Questo bisogna evitarlo” ha continuato la scrittrice che, prima di approdare alla Mondadori, ha iniziato con una piccola casa editrice.
“Si può proporre i propri manoscritti anche a case editrici che pubblicano un esordiente, basta che non chiedano contributi” ha spiegato la Di Guardo. “Io ho cominciato con una piccola casa editrice, che non mi ha chiesto mai nessun tipo di introito finanziario per potermi pubblicare. Grazie a loro è iniziato il mio percorso letterario”.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports