Confisca definitiva di beni, a carico di Salvatore Bisconti, classe ’55 di Belmonte Mezzagno e Giacinto Di Salvo, detto “Gino”, classe ’43 di Bagheria. Le attività d’indagine finalizzate all’individuazione delle disponibilità economico-imprenditoriali, riconducibili ai due soggetti appartenenti all’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”, svolte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, avevano già portato tra aprile e maggio 2018 all’emissione da parte della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, che aveva accolto le richieste della locale Procura della Repubblica, di un provvedimento di confisca di beni per un valore complessivo di circa 720.000 euro a carico di Bisconti e di un altro provvedimento di confisca, per un valore complessivo di circa 500.000 euro, a carico di Di Salvo.
Con gli attuali provvedimenti è stata dichiarata l’irrevocabilità delle confische e l’ingente patrimonio, riconducibile a “Cosa Nostra”, è entrato definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato. Salvatore Bisconti, imprenditore, era stato arrestato nel coso dell’operazione denominata “Perseo”, con l’accusa di aver fatto parte del mandamento mafioso di Belmonte Mezzagno e in particolare per aver partecipato a due episodi estorsivi, riportando una condanna a 8 anni e 8 mesi di reclusione.
Il provvedimento di confisca definitiva, nei suoi confronti, ha riguardato l’intero capitale sociale con relativo complesso di beni aziendali della società “Costruzioni Bisconti s.a.s. di Santangelo Giovanni & C.” con sede in Belmonte Mezzagno (PA). Quattro appezzamenti di terreno siti in Belmonte Mezzagno, 1 sito ad Altofonte, 2 magazzini anch’essi siti ad Altofonte e 5 rapporti bancari.
Giacinto Di Salvo Giacinto è, invece, ritenuto reggente del mandamento mafioso di Bagheria. Attualmente in stato di detenzione, è stato arrestato nel corso dell’operazione denominata “Argo”, per aver diretto il mandamento e la famiglia mafiosa di Bagheria, coordinando costantemente le attività illecite degli altri affiliati e capi famiglia, in particolare nel settore delle estorsioni alle imprese e agli esercizi commerciali della zona. Il provvedimento di confisca definitiva, nei suoi confronti, ha riguardato 4 appezzamenti di terreno siti a Misilmeri, 1 appartamento sito a Bagheria, 2 autoveicoli, 1 motoveicolo e 13 rapporti bancari.
Di Redazione – EmmeReports