I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrato beni per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro, corrispondente al profitto di reati tributari, ad una nota società di Partinico, operante nel settore vinicolo e di commercio di vini che, per il reato di dichiarazione fraudolenta, mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e dichiarazione infedele. Lo scopo della società di Partinico era quella di abbattere illecitamente il reddito imponibile, attraverso la contabilizzazione da parte di quest’ultima di costi fittizi e la conseguente indebita detrazione dell’IVA.
In considerazione dell’ingente evasione ricostruita dai militari della Compagnia di Partinico, al termine della verifica fiscale, sono stati segnalati alla Autorità Giudiziaria di Palermo, i due amministratori pro-tempore delle società, per il reato di dichiarazione fraudolenta, mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Insieme ad altri due amministratori pro-tempore di una seconda società, creata con lo scopo principale di attrarre a se i beni immobili della prima, cosi da ostacolare le operazioni di riscossione da parte dell’amministrazione finanziaria, sono stati segnalati anche per il delitto di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Il G.I.P. del locale Tribunale ha emesso un provvedimento cautelare, grazie al quale sono state sottoposte a sequestro, disponibilità finanziarie fino alla concorrenza delle imposte evase (I.RE.S. e I.V.A.) pari ad 1.538.047,65 euro.
L’operazione della Guardia di Finanza si inserisce nell’ambito di un’altra attività d’indagine che, nel dicembre 2020, ha portato al sequestro di vino contraffatto, a uno stabilimento enologico sempre di Partinico, riconducibile alle due società oggetto del provvedimento di sequestro.
Di Redazione – EmmeReports