Soccorso, il 26 aprile u.s. dalla Guardia Costiera, un peschereccio al largo di Siracusa. La chiamata d’emergenza è partita dalla Centrale Operativa del Comando Generale della Guardia Costiera di Roma, da parte di una unità di pesca in avaria, a circa 70 miglia dalle coste siracusane e con a bordo circa 80 migranti.
In soccorso dell’imbarcazione, ormai alla deriva, è stata immediatamente inviata la Motovedetta della Guardia Costiera SAR CP323, di Siracusa. Tra le 80 anime a bordo del peschereccio, anche una donna al 4° mese di gravidanza in condizioni di salute critiche che imponevano, quindi, uno sbarco immediato per urgente necessità di cure mediche. Così come era stato disposto, in seguito a una comunicazione intercorsa con il CIRM (Centro Internazionale Radio Medico).
Le condizioni meteo non favorevoli e la scarsa visibilità, dovuta alle ore notturne, hanno reso più complesse le operazioni di soccorso e trasbordo, ma grazie anche all’ausilio della tecnica “Hi Line” che consente il recupero dei naufraghi, permettendo di operare in aree molto ristrette, sono state portate a termine.
Durante il soccorso la donna al 4° mese di gravidanza, che si trovava già a bordo della Motovedetta CP323, aveva perso conoscenza e dalla Centrale Operativa di Roma è stato così richiesto l’intervento di un elicottero. Successivamente, sia lei che il marito sono stati quindi recuperati dall’elicottero Nemo” della Guardia Costiera.
Dopo una prima valutazione medica, effettuata a bordo del velivolo, dal personale sanitario del CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) la donna è stata ricoverata presso l’ospedale Cannizzaro di Catania, per le cure del caso. Gli altri 81 migranti, tra cui tre donne e due bambini, sono stati tutti tratti in salvo e messi in sicurezza nel Porto di Augusta grazie all’intervento, oltre che della Motovedetta CP323, anche di un pattugliatore della Guardia di Finanza.
Di Redazione – EmmeReports