Nell’ambito dell’operazione “Social Bamba”, i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Palermo e delle Compagnie di Cefalù e Petralia Sottana, hanno dato esecuzione nel capoluogo siciliano e San Mauro Castelverde (PA), a 6 provvedimenti cautelari, di cui 4 in carcere e 2 arresti domiciliari.
I sopradetti sono stati emessi dall’ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, per i reati di rapina in concorso, aggravata dal metodo e dalle modalità mafiose, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e rapina.
L’indagine, seguita da un pool di magistrati coordinati dal Procuratore Aggiunto Dottore Paolo Guido, rappresenta il risultato finale di un’indagine condotta congiuntamente dal Nucleo Investigativo di Palermo, alle Compagnie di Cefalù e Petralia Sottana, incentrata sul contesto territoriale del mandamento mafioso di San Mauro Castelverde.
Dagli elementi raccolti nel corso delle sopradette indagini, è emerso un grave quadro indiziario in ordine alla presunta commissione di numerosi reati, aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose, che sarebbero stati perpetrati da alcuni degli odierni arrestati. I gravi indizi riguardano le attività illecite, svolte dagli indagati, connesse alla cessione di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina. I sopradetti, per invogliare i clienti-assuntori, effettuavano anche servizi di consegna a domicilio rendendo, in tal modo, la lista degli acquirenti fidati e fedeli fosse sempre più consistente e la commercializzazione del “prodotto”, sempre più estesa.
Altre condotte illecite, contestate agli indagati, riguardano i reati di rapina ed estorsione, messe in atto dagli stessi e in momenti diversi, ricorrendo a metodi e modalità mafiose. Tali azioni criminose, perpetrate ai danni di un agente di commercio, venivano messe in atto poiché finalizzate all’acquisizione di alcuni farmaci veterinari per la cura di bestiame. In un altro caso, invece, avevano fatto ricorso allo stesso “modus operandi”, per recuperare somme di denaro da un cliente-assuntore insolvente nei confronti di uno degli spacciatori.
Le operazioni eseguite sia a Palermo che a San Mauro Castelverde, fanno parte di una precedente e più ampia attività che aveva già portato all’emissione di un provvedimento di fermo d’indiziato di delitto a carico di 11 soggetti. Quest’ultimi ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento dei beni, corruzione, violenza privata, furto aggravato e danneggiamento.
Il predetto provvedimento era stato emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ed eseguito nel giugno 2020, nell’ambito dell’operazione “Alastra” che aveva consentito di disarticolare la struttura mafiosa attiva nel mandamento di San Mauro Castelverde e di cristallizzare un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti di vario genere, e operante nell’area della famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù.
Di Redazione – EmmeReports