Questa notte gli indipendentisti siciliani di Trinacria hanno sanzionato il consolato francese di Palermo, con uno striscione in solidarietà al popolo corso.
Il 2 marzo scorso nel carcere di Arles, in Francia, il militante indipendentista e prigioniero politico corso Yvan Colonna subiva una violenta aggressione da parte di un altro detenuto, rimanendo in condizioni di vita critiche.
Sin da subito le organizzazioni indipendentiste corse hanno interpretato la vicenda come una vendetta di Stato contro un militante che sta scontando l’ergastolo per l’uccisione del prefetto Claude Erignac, avvenuta ad Ajaccio nel 1998.
L’aggressione è avvenuta ad opera di un prigioniero legato al terrorismo islamico, che lo avrebbe picchiato e strangolato. Il popolo corso è sicuro che nel tentato omicidio ci sia stata una compartecipazione delle autorità francesi, dal momento che Colonna si trova in uno stato di sorveglianza continua, mentre è stato soccorso solo dopo 8 minuti dall’aggressione.
«Colonna è da sempre impegnato nei movimenti indipendentisti corsi, e rientra tra quei prigionieri politici sotto il regime di «détenu particulièrement signalé» (DPS), sottoposto alle politiche di deportazione dello Stato francese che mira alla dispersione e all’allontanamento dei prigionieri politici indipendentisti dai loro legami affettivi e politici. Il tentato assassinio rientra dunque tra gli atti di repressione della Francia nei confronti del movimento di liberazione nazionale corso» – spiega Sofia Rosano, portavoce di Trinacria, organizzazione indipendentista siciliana che questa notte ha deciso di sanzionare il consolato francese di Palermo.
«Statu francese assassinu! Sustegnu a Yvan Colonna!». Questa la frase sullo striscione. I messaggi di solidarietà sono arrivati da tutta Europa, con presidi, azioni e comunicati. Nel frattempo in Corsica le proteste non si fermano.
«Nelle ultime due settimane migliaia di corsi sono scesi in piazza a manifestare contro la brutalità dello Stato, per la liberazione dei prigionieri politici e per l’indipendenza. Sono state bloccate università, scuole, strade, porti; bruciate e assaltate le prefetture. Scontri violenti con le forze dell’ordine, che non hanno esitato a rispondere duramente, sono avvenuti a Bastia, Ajaccio, Corti e in altre città dell’isola quasi ogni giorno. La gioventù corsa si è fatta avanguardia di questa protesta, coinvolgendo nelle strade tutta la popolazione e dando vita a manifestazioni oceaniche. Anche dalla Sicilia esprimiamo tutta la nostra solidarietà» – conclude Sofia.
di Redazione – EmmeReports