Al Complesso Monumentale dello Steri si è tenuta la presentazione alla stampa di “Ucraina. La terra di confine”, il festival dedicato alla cultura ucraina ideato da Kateryna Filyuk e Olena Moskalenko.
Il Festival, che si svolgerà nel capoluogo siciliano da venerdì 11 marzo al 10 aprile, ha avuto il patrocinio dell’Ambasciata d’Ucraina nella Repubblica Italiana, del Comune di Palermo, dell’Assessorato alle Culture del Comune di Palermo e dell’Università degli Studi di Palermo.
“Ancora una volta a Palermo l’arte si fa conferma di valori e diritti in un tempo di guerra e violenza: visione di accoglienza, valori di libertà e diritti alla pace e alla vita. Sul frontone del nostro Teatro Massimo si legge “l’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita”…e questa iniziativa di speranza e di vita è resa possibile dalla straordinaria sensibilità artistica e dignità civile del popolo ucraino” ha affermato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
“Ucraina. La terra di confine”, il festival di cultura ucraina che si svolgerà a Palermo dal 10 marzo al 10 aprile 2022 nasce dalla condivisione di un “sentire” comune di tante Istituzioni culturali della città. Palermo si sta dimostrando coesa nel difendere la vita contro ogni guerra e violenza, in un percorso condiviso di città/comunità e con l’obiettivo comune di attivare una riflessione continua sull’attuale situazione geopolitica attraverso Il coinvolgimento attivo delle istituzioni culturali del territorio che sono parte essenziale, attraverso il linguaggio dell’arte, nella costruzione di una autentica cultura di pace in questa città.Il coinvolgimento della città in tutte le sue articolazioni e declinazioni artistiche è urgente e sostanziale e rappresenta una vera e propria “Chiamata alle Arti” necessaria per sostenere la visione democratica. Chiediamo a tutte le Istituzioni Culturali ed Artistiche di essere parte attiva del Festival” ha dichiarato il Prof. Mario Zito, Assessore alle CulturE.
“UniPa in virtù della sua vocazione di diffusione della conoscenza è la dimensione più appropriata per rappresentare e divulgare tutte le diverse culture, dialogando con il territorio e con il mondo attraverso linguaggi e scienze diverse – commenta il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Massimo Midiri – Questo festival non è solo un’occasione per riflettere sulla cultura Ucraina, sul nostro tempo, sulle conseguenze della guerra, sulla perdita del domani e sulla speranza dell’avvenire, ma rappresenta un momento di concreta vicinanza che ci consente di essere partecipi e solidali con l’Ucraina e di diffondere, tramite l’arte, un messaggio di pace”.
“Nel momento cruciale, quando l’Ucraina cerca di difendere il suo diritto di esistere, quando la guerra ibrida e la guerra dell’informazione si sono trasformate in un’invasione russa in piena regola, l’agenda giornaliera della maggior parte dei media presenta un dibattito sulle questioni della sicurezza internazionale e sulle sfide geopolitiche di cui non si parla dai tempi della seconda guerra mondiale. Però, cosa significa “sfida geopolitica”? E, soprattutto, perchè sta succedendo quello che sta succedendo? Mentre le grandi narrative storiche e i resoconti geopolitici ne ostruiscono la comprensione, il linguaggio dell’arte risulta piuttosto trasparente e leggibile, dotato del potere di suscitare l’interesse e l’empatia. L’arte offre una possibilità di comunicare con coloro che, di solito, si occupano dei numeri nei rapporti statistici e militari, permette di parlargli da uomo a uomo di ciò che è stato visto e vissuto, di riflettere sull’esperienza propria e di metterla a confronto. Il festival della cultura ucraina a Palermo propone di scoprire la dimensione umana degli eventi storici degli ultimi 8 anni sia a coloro che sono al corrente dello svolgersi degli eventi in Ucraina, sia semplicemente alle persone non indifferenti colpite dagli ultimi avvenimenti” ha spiegato Kateryna Filyuk, organizzatrice e curatrice del festival.
Il festival si aprevenerdì 11 marzo con l’inaugurazione della mostra (fino al 31 marzo) “La guerra 2014-2020” allaFondazione Sant’Elia del fotografo Oleksandr Glyadelov, corrispondente in Ucraina orientale negli anni cruciali delle battaglie tra i separatisti e l’esercito ucraino.
Sabato 12 marzo inizia il ciclo dei documentari e dei “feature film” dei registri ucraini, che per quattro settimane porterà gli spettatori a conoscere le tecniche artistiche ucraine contemporanee e permetterà a loro di scoprire un prodotto culturale europeo autentico e sorprendente.
Il programma prevede inoltre la presentazione del libro di Lia Dostlieva e di Andrii Dostliev “Leccando le Ferite di Guerra,”, venerdì 25 aprile allo ZACentrale; sempre venerdì 25 aprile al Centro Internazionale di Fotografia si svolgerà la presentazione di foto che documentano l’attuale conflitto guerra in Ucraina, organizzata da IZOLYATSIA con 89books.
Per l’occasione Associazione Wilder e Cinema City in collaborazione con il Cinema Rouge et Noir organizzeranno, mercoledì 16 marzo alle ore 21 (con replica venerdì 18 alle 16) la proiezione speciale, in anteprima del film Reflection di Valentyn Vasyanovyč, il regista ucraino che recentemente ha dichiarato “Resto a Kyiv. Voglio essere tra persone consapevoli della loro appartenenza etnica, culturale e politica. Voglio essere tra queste persone per acquisire esperienze importanti che mi aiuteranno a creare storie vere su di loro”. Il film arriva direttamentedall’ultima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2021.
Durante il festival sarà effettuata una raccolta fondi a favore delle organizzazioni umanitari impegnate nel combattere la crisi umanitaria in Ucraina.
di Victoria Herranz – EmmeReports