Questa notte le lancette dell’Europa sono andate indietro di 83 anni, all’epoca in cui la Germania di Hitler e l’Unione Sovietica, con un’operazione militare, si spartirono il territorio polacco, dando inizio alla Seconda Guerra Mondiale. 83 anni dopo una nuova invasione nel cuore del continente europeo, questa volta nei confronti dell’Ucraina e da parte della Russia di Putin.
La condanna all’aggressione militare è stata unanime, da destra a sinistra, senza alcuna distinzione. “Inaccettabile attacco bellico su grande scala della Russia di Putin contro l’Ucraina” ha dichiarato Giorgia Meloni. “L’Europa ripiomba in un passato che speravamo di non rivivere più. È il tempo delle scelte di campo. L’Occidente e la comunità internazionale siano uniti nel mettere in campo ogni utile misura a sostegno di Kiev e del rispetto del diritto internazionale”.
Anche da parte della Lega e del suo leader Matteo Salvini è arrivata la ferma condanna all’atto di guerra della Russia. “L’auspicio è l’immediato stop alle violenze. Sostegno a Draghi per una risposta comune degli alleati e a ogni iniziativa necessaria per portare ordine, pace e serenità” ha affermato, questa mattina, Matteo Salvini, aggiungendo in un’intervista a Radio Libertà che è auspicabile qualunque risposta possa fermare bombe, missili e sangue.
“Nel 2022 speravo e speravamo di non offrire ai nostri figli, le immagini di morti, di guerre, di invasioni e di conflitti” ha continuato il leader della Lega durante l’intervista. “La diplomazia ha fallito da tutti i punti di vista. Quello che c’è da fare adesso è usare ogni mezzo necessario per fermare le violenze. Perché violenza chiama violenza. morte chiama morte. Siamo nel cuore dell’Europa, ci sono basi, ci sono enormi interessi economici, gas. Poi verrà il tempo di valutare gli errori commessi a livello continentale, ma in questo momento c’è un attacco militare in atto, che va condannato e va fermato con ogni mezzo necessario. Tutti devono fare la loro parte. Speriamo che non ci sia qualcuno che tifa per la guerra o per interessi di speculazione, perché eravamo già in una situazione economica difficile, con l’inflazione, col caro energia, con il rincaro di bollette di luce e gas, il rincaro dei prezzi di metano e gasolio, con i camionisti in difficoltà. Questo sarà anche un dramma economico, ma intanto pensiamo ai morti, a chi è sotto le bombe, ai bimbi, a chi scappa e a chi scapperà, pensiamo al sostegno umanitario. Tutti quelli che hanno potere, ci mettano del loro per dire No, per dire fermatevi”.
E nelle principali città del nostro Paese, tantissimi italiani e non, sono scesi in piazza in solidarietà con la popolazione ucraina, vere vittime delle scelte scellerate dei governi che giocano con la vita della povera gente. A Palermo, questa sera, si è manifestato a piazza Verdi, davanti il Teatro Massimo.
“Un’inaccettabile aggressione militare violenta della Russia in danno del Popolo dell’Ucraina, ma al tempo stesso una violazione di elementari dispetti di democrazia e di libertà, proprio nel cuore dell’Europa” ha esordito il sindaco Leoluca Orlando. “Palermo, città dei diritti, invoca con forza il diritto dei diritti, che è il diritto alla pace lo fa con questa mobilitazione in piazza, illuminando con i colori dell’Ucraina, il Palazzo delle Aquile e con i colori della Pace, il Teatro Massimo e, infine, con un coro di voci bianche, per mandare un messaggio che è certamente sociale, certamente popolare, ma sicuramente artistico-culturale. Ancora una volta Palermo, città dei diritti, dice no a questa inaccettabile aggressione da parte della Russia nel cuore dell’Europa”.
Il sindaco di Palermo ha poi affermato che “con Putin si sta riproponendo la violenza nazifascista che ha colpito il mondo intero. Leggeremo quello che sta avvenendo oggi sui libri di storia”.
Di Francesco Militello Mirto & Victoria Herranz