“Qui, sono le Nazioni Unite che parlano ai popoli di tutto il mondo”. Così, da uno studio di New York, il 13 febbraio del 1946 l’ONU salutava le onde inaugurando la sua prima trasmissione radio, data storica, proclamata nel 2011 con la Giornata Mondiale della Radio.
Qui, da EmmeReports, vogliamo festeggiare questa bella giornata accompagnati della nostra cara amica Eliana Escheri. Eliana inizia la sua carriera in RAI Televisione nel 1996 come assistente ai programmi. Diventata regista quattro anni fa, “mi è stata data l’opportunità di inventarmi un programma che si chiama Auditorium”, trasmissione radiofonica da lei ideata, diretta e condotta. “Un viaggio nella conoscenza degli ospiti, non solo dal punto di vista professionale ma anche privato e più intimo, con aspetti inediti della loro vita”.
Incontriamo Eliana degli studi RAI di Palermo, durante le registrazioni della sua puntata di Auditorium dedicata appunto alla Giornata Mondiale della Radio e la troviamo nella migliore compagnia, due colleghi delle onde, Barbara Lipari di Radio In e Domenico Cannizzaro di Radio Time.
Ma, Eliana, perché la Radio? “Sono estremamente felice di fare Radio per quanto ami moltissimo la TV. Non l’avrei mai immaginato, invece è successo e ne sono così felice, perché è un mezzo bellissimo, che ti consente di entrare in contatto con tantissime persone, di conoscere tantissime realtà e di dare voce appunto a tanta gente, dare risalto a tanti talenti. Per esempio, nel mio caso mi capita di intervistare personaggi famosi, ma anche personaggi meno noti che però hanno tanto da dire, tanto da raccontare. Penso che c’è anche una componente emotiva che incide, nel senso che in radio ti senti più libero di esprimerti”.
Secondo l’UNESCO, la Radio è avanti rispetto alla Televisione e alla Stampa, come mezzo di comunicazione democratico per la sua capacità di accogliere diverse voci. Questa democratizzazione sicuramente ha contribuito al successo delle nuove piattaforme radiofoniche come i podcast, lo streaming o la video radio. Cosa ne pensa la nostra conduttrice? “Dio, che penso? tutto il bene possibile obiettivamente. Sì perché secondo me soltanto hanno portato qualcosa di buono e ti faccio un esempio. Io faccio sempre un podcast nella mia trasmissione radio, che poi va su un canale web della RAI che si chiama Rai Play Sound, dove c’è la possibilità di riascoltare la puntata due giorni dopo la sua messa in onda in due fasce orarie diverse. La considero una cosa positiva, perché molto spesso, mi capita che qualche ospite, quando c’è una puntata interessante che vuole riascoltare, mi chieda a che ora va la diretta”.
E magari non tutti la possano ascoltare durante la messa in onda? “Esattamente, perché i programmi radiofonici della Rai vanno soltanto sulla radio, quindi non tutti possono ascoltarli in diretta. Poi sono venuta a sapere che non tutti hanno la radio a casa. È incredibile, ma è così, quindi non tutti possono ascoltare. Allora prendiamolo per come com’è, cioè non un dato negativo, perché, per fortuna, esistono queste possibilità, queste potenzialità delle piattaforme e delle applicazioni podcast. Quindi, se a quell’ora e in quel giorno non possono seguirci sulla radio, oppure non ce l’hanno, ci seguiranno con il podcast, con la possibilità di riascoltarci tutte le volte che vogliono e soprattutto possono condividere e le condivisioni aumentano il target degli ascoltatori per cui perché pensarne male? Ah, io no, io le penso soltanto bene”.
Viviamo nell’epoca della connessione e invece, o magari per ciò, il calo complessivo della fiducia in Internet e i social, unito alla grande sfida di mantenere l’etica giornalistica nell’era dell’alta velocità, fanno della Radio il mezzo più affidabile, diventando sia mezzo di comunicazione che d’ispirazione. Inoltre, l’accesso all’internet non è equo, “ci sono realtà locali più piccole dove ad esempio non arriva internet, essendo sempre la Radio il mezzo più accessibile, la più grande finestra al mondo e ha un potere grandissimo e anche un’enorme responsabilità”, ci ricorda Eliana.
La Radio ha saputo mantenere uniti i cittadini in momenti di grande avversità, come catastrofi naturali o l’attuale pandemia e per ciò ha anche una enorme responsabilità “nel fornire informazioni ad esempio da un punto di vista medico, come sta succedendo per ora con la pandemia. Vengono forniti i dati riguardo i vaccini, ai decreti stabiliti dal governo riguardanti il Covid e quindi ci sono casi in cui questo avviene. Secondo me è importantissimo”, dichiara Eliana.
Il tema scelto dall’UNESCO in questa Giornata Mondiale della Radio 2022 è “Radio e fiducia”. E di fiducia se ne intende Eliana che sa che “nelle piccole realtà è un po’ come il rapporto che i cittadini dei piccoli centri hanno con il farmacista, con l’autista del pullman di paese, c’è un rapporto di fiducia maggiore. Quindi secondo me questo è quello che avviene. Rai Palermo resta sempre vicina ai palermitani”. Magari è per questo che il suo Auditorium è sempre legato alla Sicilia. “Mi sono molto appoggiato a questo nome Sicilia nella scelta della linea editoriale del mio programma. Potevo intervistare chi volevo, ma ho voluto dare voce prevalentemente, anzi al 99%, ad artisti, scrittori, insomma personaggi del mondo dell’arte, dello spettacolo e dell’editoria. in generale siciliani di origine o che vivono o hanno un rapporto stretto con la Sicilia”. Cioè, un rapporto di fiducia e in fiducia con la Sicilia. La Radio al meglio.
In quanto al futuro di questa Radio che non invecchia mai, Eliana ritiene che non si possa fare molto altro, “essendoci già l’aspetto digitale. Posso definirmi soddisfatta così, anche grazie al rapporto col pubblico che interagisce o attraverso i commenti sui social, dove viene caricato il podcast, oppure con le email che vengono date in onda. Quindi secondo me la Radio è un mezzo potentissimo, che deve continuare e continuerà così con la sua forza attuale che ritengo sia decisamente completa”.
E allora, con fiducia, vi auguriamo una bella giornata di Radio e ricordatevi: “Keep calm and carry on”!
#WorldRadioDay #Giornata Mondiale della Radio
Di Victoria Herranz – EmmeReports
Foto © Copyright di Victoria Herranz & Francesco Militello Mirto