“Note della Memoria in Jazz” è un evento sulla Brass WebTvche la Fondazione the Brass Group dedica alla memoria e alle vittime dell’Olocausto con parole e musica per la Giornata della Memoria. Con la pandemia in corso e la divisione dell’Italia in regioni di diverso colore, è molto complesso organizzare gli eventi in presenza, ma per ricordare ed unirci alle altre iniziative nazionali, il Brass vuole ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione nazi-fascista del popolo ebreo, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio.
Il 27 gennaio, si potranno ascoltare libere interpretazioni dei brani che alcuni musicisti, internati nei campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Birkenau, composero prima di finire le loro tragiche vite nelle camere a gas. La musica è tutto ciò che restava ad alcuni musicisti prigionieri nei campi di concentramento, ed è spesso tutto ciò che ci rimane di loro. Sul palco del Real Teatro Santa Cecilia, verranno reinterpretate, in chiave jazz, alcune di queste musiche per ricordarci che l’arte sopravvive alla volontà di annientamento e che si può creare bellezza anche nella più disumana delle prigionie.
Il concerto sulla Brass Webtv vede il contributo di brani riscritti e arrangiati in jazz dai Maestri del Brass, tra cui Vito Giordano, Domenico Riina e Ninni Pedone e interpretati dai solisti dell’Orchestra Jazz Siciliana. Il programma racchiude diversi brani, tra cui l’esecuzione di “Qui in questa terra” con gli arrangiamenti del Maestro Antonino Pedone. La Canzone è stata scritta dalle donne ebree italiane detenute nel campo di Auschwitz, nel blocco femminile di Birkenau. Del brano si conoscono due versioni, una di queste è stata tramandata dalla cantante livornese Frida Misul.
Le parole furono adattate a una melodia già esistente composta da Cohen, nel 1888. Una melodia talmente amata che poi diventerà, 60 anni dopo, l’inno ufficiale del nascente stato d’Israele. Alla fine del canto c’è una supplica a Dio in cui si chiede di poter tornare tutti insieme il giorno dello Yom Kippur, la ricorrenza religiosa ebraica che celebra il giorno dell’Espiazione.
In qualche modo fu profetica questa canzone, perché dei 1094 ebrei rastrellati dal ghetto romano, il 16 ottobre 1943, solo 16 sopravvissero. Questi 16 riuscirono a tornare a Roma nel 1945, proprio il giorno dello Yom Kippur. Tra loro c’era anche l’unica donna superstite, Settimia Spizzichino, che conservava gelosamente dentro il proprio cuore quelle tanto amate e sofferte parole.
L’organico per questa esecuzione è composto da Riccardo Randisi al piano, Giuseppe Costa al contrabbasso, Paolo Vicari alle percussioni, Vito Giordano, Flicorno, mentre la voce sarà quella di Carmen Avellone. Il programma continua con il brano“Ich wandre durch Theresienstadt” con gli arrangiamenti del Maestro Domenico Riina. Un brano scritto da Ilse Weber, deportata a Theresienstadt e poi ad Auschwitz, dove venne uccisa nel 1944.
Il marito Willy, prima di essere trasferito, riesce a seppellire gli scritti, gli spartiti e le opere scritte dalla sua Ilse, sotto terra vicino alla capanna degli attrezzi, sperando che dopo la guerra qualcuno li potrà ritrovare. In quel momento non poteva immaginare che sarebbe stato proprio lui a diseppellire quelle opere. Il brano verrà interpretato da Lucia Garsia accompagnata da Riccardo Randisi, Giuseppe Costa e Giovanni Mattaliano al clarinetto. Seguirà il brano strumentale “Yiddishe Lieder” con adattamento musicale del Maestro Riina, per clarinetto piano e contrabasso, a cui si aggiungerà Pietro Adragna alla fisarmonica.
Un altro intervento musicale, riarrangiato dal Maestro Vito Giordano, prevede brevi frammenti musicali. Il primo “ Der Abend” è una poesia in musica scritta da Selma Meerbaum Eisinger, una giovane poetessa deportata nel campo di lavoro tedesco di Michailowska, dove morì in breve tempo. Il brano sarà cantato da Carmen Avellone in lingua tedesca originale. Il secondo frammento è “Romanì dzili”, un canto di David Beigelman, violinista e compositore polacco tzigano deportato ad Auschwitz dove morì nel 1945.
Durante l’evento, verrà anche letta la poesia di Primo Levi “Se questo è un Uomo” dalla giovane allieva della Scuola Popolare di Musica del Brass, Eleonora Pampillonia con riflessioni sulla tematica del giornalista Gigi Razete. L’evento “Note della Memoria in Jazz”è un momento in musica, un momento…per non dimenticare.
Il Brass non è nuovo a realizzare produzioni dedicate al sociale, come la “giornata di celebrazione”dedicata alla memoria degli eroi uccisi per mano mafiosa, il “Premio Mario Francese”, il premio dedicato a Don Pino Puglisi o il giorno della nascita del magistrato Paolo Borsellino in cui, ogni hanno, è stata organizzata una performance in sua memoria. E ancora lo spettacolo “Siamo a Mare” che ricorda le tappe e le vittime della mafia e degli immigrati, morti in mare, con la speranza di trovare un mondo migliore, oltre i confini della propria terra.
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Di Redazione – EmmeReports