“L’asilo di via Boito è un simbolo della carenza di spazi sociali nella nostra città ma anche il simbolo di come la collaborazione, anzi l’assenza di collaborazione fra le istituzioni stia portando al sempre più drammatico abbandono di un patrimonio di beni che potrebbero essere invece la spina dorsale di nuova socialità, nuovi servizi, nuove risposte ai bisogni dei cittadini e delle cittadine”.
A dirlo è l’attivista palermitana e presidente del Laboratorio Zen Insieme Mariangela Di Gangi in riferimento all’occupazione dello spazio di via Boito a Palermo da parte dei militanti del Collettivo Studenti Palermitani.
“A due anni dall’ultimo sgombero è triste constatare che questo luogo sia rimasto vuoto e chiuso, sia sempre più divenuto un pericolo invece che una risorsa. Crediamo sia grave che in questi anni non ci sia curati di coinvolgere il quartiere e il tessuto sociale neanche per immaginarne un uso condiviso dell’asilo per la comunità. Occorre invece costituire un tavolo permanente di programmazione e progettazione sugli spazi e sui beni pubblici, anche per ragionare insieme sull’utilizzo sociale dei fondi del PNRR, cui anche il Comune e anche lo IACP possono accedere per interventi sul patrimonio edilizio pubblico. La classica occasione che non dovremmo farci scappare” conclude Mariangela Di Gangi.
di Redazione – EmmeReports