E’ il giorno dello sciopero generale proclamato da CGIL e UIL per chiedere al Governo nazionale misure a favore dei redditi più bassi, recupero del potere di acquisto di salari e pensioni, pensione di garanzia per i giovani e i lavoratori discontinui e misure di sviluppo e per l’occupazione a partire dal Mezzogiorno.
Migliaia di lavoratori hanno raccolto quindi l’invito delle Confederazioni guidate in Sicilia da Alfio Mannino e dalla neoeletta Luisella Lionti e sono scese in piazza a Palermo per chiedere al Governo Draghi misure di contrasto al precariato ed interventi per favorire l’occupazione femminile e giovanile.
Per i sindacati CGIL e UIL è una finanziaria iniqua che mortifica soprattutto i soggetti più deboli e la sua modifica è un obiettivo prioritario soprattutto per il Mezzogiorno e la Sicilia che sono più in difficoltà. Da CGIL e UIL è partito l’appello che i siciliani hanno raccolto partecipando in massa allo sciopero generale di oggi.
Saluto iniziale della neo eletta Luisella Lionti per la UIL Sicilia: “Una grande partecipazione che dà il segno del diffuso malcontento verso una manovra economica che non dà risposte ai problemi della Sicilia e dei siciliani. Se si apre una fase di redistribuzione questa deve dare sollievo ai lavoratori e ai pensionati che più hanno sofferto la crisi, ai tanti precari, a chi ha i redditi più bassi che sono la prevalenza in Sicilia per i quali le misure sul fisco non apporteranno alcun beneficio”.
A seguire il monologo dell’attore Ernesto Maria Ponte su un brano da “Conversazioni di Sicilia” di Elio Vittorini e una breve esibizione dei danzatori del Teatro Massimo.
Sul palco di Piazza Verdi anche Anna Graziano, assistente sociale del Comune di Palermo, della Fp Cgil Palermo: “Chiediamo la riclassificazione e l’incremento orario di tutti i lavoratori part-time del Comune di Palermo e la stabilizzazione dei 90 Lsu. Tra i part-time ci siano anche noi, 75 assistenti sociali a 30 ore, assunti nel marzo del 2019. In 40 lavoriamo a Palermo e negli altri del distretto sociosanitario. Siamo dipendenti non del comune capofila del distretto, Palermo, ma del comune di Santa Cristina Gela. Il nostro contratto a tempo determinato scade il 31 dicembre e verrà rinnovato per un altro anno. Noi chiediamo la stabilizzazione con i fondi strutturali esistenti”.
Per il Segretario Generale CGIL Sicilia, Alfio Mannino: “Le modifiche che chiediamo sono fondamentali per la ripresa del Mezzogiorno e per una Sicilia che chiede anche politiche di sviluppo e per l’occupazione che ad oggi mancano”.
Alta in alcune realtà anche l’adesione allo sciopero: il 100% tra gli edili del cantiere del passante ferroviario a Palermo, il 25% sempre a Palermo nel pubblico impiego. Il 100% alla Sasol e alla Sonatrach, aziende dell’area industriale di Priolo. In tutta la zona industriale di Siracusa ha incrociato le braccia l’80% dei lavoratori del diretto e dell’indotto. A Catania adesione del 73% alla Coca Cola e alla Pfizer; a Ragusa del 75% alla Sofad (commercio) l’ 80% alla Cosedil, il 100% alla Metra, il 90% al cantiere Versalis Il 76% dei lavoratori dell’indotto della raffineria di Milazzo ha scioperato cosi come il 100% dei lavoratori dell’Abbazia Sant’Anastasia, un ‘azienda vitivinicola e di agriturismo di Castelbuono, in provincia di Palermo. Voli cancellati all’aeroporto di Catania e 76% di adesione nella logistica e nel trasporto pubblico locale.
di Antonio Melita – EmmeReports