“Ancora una volta la Sicilia si rende visionaria e protagonista divenendo laboratorio politico culturale dello stivale, capace di anticipare sul piano territoriale le trasformazioni del territorio nazionale. E’ stato stilato in Sicilia “Il Manifesto dei Diritti e dei Doveri Culturali”, dove ha avuto l’onore di prendere parte come componente del Dipartimento dei Beni Culturali del Partito Democratico in Sicilia e per via delle mie esperienze professionali oltre che politiche. Edward Richard Junior Bosco ha contribuito insieme a moltissime figure di spicco provenienti da diverse sensibilità e da ambiti ed esperienze differenti”.
Ad affermarlo è il dipartimento Beni Culturali del Partito Democratico (PD) Sicilia.
Il Manifesto è stato presentato, martedì 30 novembre, nella sala «Mattarella» dell’Assemblea Regionale Siciliana, il «Manifesto dei diritti e dei doveri dei Beni culturali», promosso su impulso del responsabile del dipartimento Beni Culturali del Pd Sicilia, Manlio Mele.
«Il documento, il primo del genere in Italia, mira a salvaguardare un patrimonio comune che deve essere tutelato da diritti specifici ai quali corrispondono, in modo speculare, altrettanti doveri», afferma una nota. I lavori hanno visto tra i relatori, Roberto Albergoni, Giuliano Volpe, già presidente del Consiglio superiore dei Beni Culturali e Monica Amari.
Il Manifesto chiede il riconoscimento, la tutela ed il rispetto dei diritti e dei doveri culturali degli individui e delle comunità e vuole essere strumento per creare e accrescerne la consapevolezza nella collettività: istituzioni, imprese, società civile. Il Manifesto fa riferimento a fonti normative specifiche e individua quei diritti e quei doveri che ricadono all’interno della categoria dei diritti culturali.
In un’ottica di esigibilità dei diritti culturali il Manifesto, presentato inizialmente in Sicilia, è finalizzato alla redazione della Carta dei diritti culturali che propone l’istituzione della figura del Garante.
Edward Richard Junior Bosco afferma: “Il Manifesto si pone come obiettivo, la salvaguardia dei beni culturali materiali ed immateriali e l’accesso alla cultura a tutte e tutti. Il Manifesto può divenire modello di riconoscimento dei diritti e doveri culturali degli individui rendendoli esigibili e valorizzazione dei beni culturali del territorio nelle sue varie forme di sincretismo culturale capace di esportare modelli di mutua conoscenza fra popoli. Sempre Bosco: il manifesto contiene una importante mappa di riferimenti valoriali e culturali capaci di contribuire a ridisegnare il percorso futuro e di sostenere positivamente la sfida alle contraddizioni socio-culturali”.
Al Manifesto ha lavorato il comitato promotore composto da: Roberto Albergoni, Monica Amari, Edward Richard Junior Bosco, Francesca Cicero, Marika Cirone, Andrea Cusumano, Cinzia Laurelli, Manlio Mele, Lorenzo Palumbo, Silvia Pinto e Ersilia Saverino.
di Redazione – EmmeReports