Conclusa, a Palermo, un’importante operazione dei Carabinieri denominata “Carthago”. Questa la dichiarazione del Capitano Andrea Quattrocchi, Comandante della Compagnia di Monreale. “Nel corso della notte, a Palermo, i Carabinieri di Monreale hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal tribunale di Palermo su richiesta della locale DDA, nei confronti di 12 persone indagate, in concorso tra loro, per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Il provvedimento corona la complessa attività investigativa, che si è protratta per quasi due anni e ha consentito di disarticolare una rete criminale, operante nel quartiere “Passo di Rigano”, ove venivano vendute, al dettaglio, droghe di varia tipologia tra le quali cocaina, crack hashish e marijuana”
Dal settembre 2018 fino al mese di aprile del 2020, le indagini hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario a carico degli arrestati. Secondo l’ordinanza cautelare, questi spacciavano stupefacenti, anche in pieno giorno, nella villetta comunale antistante la scuola media del quartiere. Ciò rappresenta un’aggravante, riconosciuta nel provvedimento cautelare.
I numerosi acquirenti, provenivano anche da altre province siciliane e lo spaccio rappresentava la principale fonte di sostentamento per le famiglie degli indagati stessi. Quest’ultimi, inoltre, avrebbero utilizzato per le attività di stoccaggio, lavorazione e spaccio, i meandri degli edifici, le strette vie del quartiere e le proprie abitazioni.
I proventi dell’attività illecita, stimati in un giro d’affari di circa 500.000 euro annui, venivano utilizzati per garantire, oltre al sostentamento delle famiglie degli indagati durante i loro periodi di detenzione, anche per il pagamento delle spese legali.
Oltre gli illeciti sopracitati, vi sono altri gravi indizi a carico degli indagati. Avrebbero, infatti, fatto ricorso alla violenza per imporre la loro presenza sul territorio. Secondo quanto emerso dalle indagini, un uomo sarebbe stato colpito da più soggetti poiché, con le proprie dichiarazioni, avrebbe favorito l’arresto di uno degli spacciatori. Vittima del pestaggio, in pubblico e in pieno giorno, anche il padre dell’accusatore intervenuto per difendere il figlio.
Altra accusa quella di avere rivolto minacce a un Carabiniere, intimandogli di “alleggerire” i controlli nella zona in cui agivano gli indagati. Nel corso dell’attività sono state arrestate, in flagranza di reato, 9 persone. Segnalati alla locale Prefettura, quali acquirenti, 20 s oggetti e sequestrate circa 500 dosi di stupefacente.
Di Redazione – EmmeReports