Entriamo nel Palazzo di Giustizia di Palermo, passando dove, trent’anni prima, si fermavano le auto blindate di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per far scendere i due magistrati siciliani. Il nostro viaggio per documentare la campagna di vaccinazione anti-Covid, fa tappa proprio dentro l’Aula Magna della Corte d’Appello, intitolata alla memoria dei magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo, che da oggi sino al 7 dicembre ospita il team di medici e infermieri del Dottor Renato Costa.
“Pensiamo sia una delle poche iniziative di questo tipo in Italia. Il nostro intento è restituire normalità alle persone in un tempo in cui ce ne stiamo dimenticando” ha dichiarato il commissario Covid della Città metropolitana di Palermo. “Noi veniamo qui e allestiamo un hub vaccinale temporaneo per alcuni giorni, senza sconvolgere l’attività di un ufficio così importante, anzi. Offriamo un servizio in più, nello spirito della medicina di prossimità: non limitarsi a curare in senso stretto, ma prendersi cura degli utenti nell’accezione più ampia possibile, rendendo i servizi più agevoli e dunque anche raggiungendo la cittadinanza nei luoghi in cui vive e lavora”.
Da questa mattina, giudici, avvocatesse e personale che lavora presso il Palazzo di Giustizia di Palermo, hanno avuto l’opportunità di ricevere la terza dose di vaccino, senza allontanarsi dal proprio posto di lavoro. “Ringrazio il commissario straordinario per questa disponibilità, che si inserisce nella sua filosofia della medicina di prossimità, ovvero, andare vicino ai cittadini che devono immunizzarsi dal virus, non solo coinvolgendoli nell’operazione di vaccinazione, ma attenuando i disagi e dare loro l’opportunità di vaccinarsi nei luoghi di lavoro” ha affermato Matteo Frasca, presidente della Corte d’Appello di Palermo.
L’iniziativa che si ripeterà il 2, 3, 6 e 7 dicembre ogni mattina, dalle 9 alle 14, è destinata agli operatori della giustizia, ovvero, magistrati, avvocati, polizia giudiziaria, impiegati e loro familiari. “Vaccinare nei luoghi di lavoro significa non turbare le attività di un ufficio importante come quello giudiziario, per cui tutti possono venire a fare le vaccinazioni senza sconvolgere l’architettura delle udienze” ha spiegato Costa.
“Ritengo importante quest’ulteriore passo in vista di una totale eliminazione dalla Terra di questa pandemia che sta modificando la vita di tutti. Chiedo a tutti quanti di riflettere bene sulla motivazione e necessità di questo importante passo” ha dichiarato uno dei procuratori aggiunti del Tribunale di Palermo.
Per il Presidente della Corte d’Appello di Palermo, l’iniziativa dei vaccini in Tribunale rappresenta la solidarietà e il senso di responsabilità dell’Italia, non a caso il primo Paese in Europa che ha ottenuto il 90% di vaccinati.
“Se si vuole avere consapevolezza della gravità di questa pandemia, basta volgere lo sguardo a pochi mesi fa, quando vedevamo morire le persone, le strade erano vuote e i negozi, le palestre e i luoghi di cultura restavano chiusi” ha continuato Frasca, “Avevamo una società ferma, una comunità che stava perdendo il senso di appartenenza e di socialità. La vaccinazione insieme a tutte le altre misure precauzionali, è anche uno strumento che ci consente di recuperate una socialità. Un anno di didattica a distanza, è stato un anno pesante nella formazione culturale, quindi se l’emergenza dovesse proseguire, potrebbe avere incidenza nel futuro della nostra società”.
Di Francesco Militello Mirto & Victoria Herranz