Il Presidente, Ninni Terminelli e i Portavoce di Palermo di Sinistra delle Idee, Egle Calamia, Vito Di Caccamo, Peppone Ferrara e Barbara Iona esprimono profonda indignazione, di fronte alla scelta della nuova maggioranza di centrodestra, di affossare il completamento del tram.
“In una città che soffre sul tema della mobilità, una simile scelta appare incomprensibile ed esclusivamente ispirata da rancore e inadeguatezza. Il centrodestra mostra subito il suo volto e una barbarica arretratezza politica. Colpisce che lo stralcio di un’opera al centro del programma elettorale di questa consiliatura, sia stato votato cinicamente anche da eletti tra le fila della maggioranza, a sostegno dell’amministrazione comunale” continuano gli esponenti di Sinistra delle Idee.
“Palermo non merita una classe politica inadeguata o opportunista. Serve l’unione tra forze politiche e civiche progressiste e di sinistra che sappia scrivere una nuova storia. Le emergenze della città non possono finire in mano ad una politica inconcludente e rancorosa che merita posizioni di marginalità, senza nuocere alle speranze dei palermitani” concludono Ninni Terminelli, Egle Calamia, Vito Di Caccamo, Peppone Ferrara e Barbara Iona.
Esprimono profonda preoccupazione anche il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo e il segretario generale Filt Cgil Sicilia Palermo Franco Spanó:“In 5 anni a Palermo non è partita nessuna opera pubblica. Aspettavamo che si discutesse di questo in consiglio comunale, non dello stralcio di un’opera che era già avanti rispetto alla progettazione. Chi ha ostacolato l’iter del progetto del Tram non ha tenuto conto degli interessi generali della città e soprattutto del mondo del lavoro” esprimono profonda preoccupazione il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo e il segretario generale Filt Cgil Sicilia Palermo Franco Spanó.
“Un’occasione sprecata, un progetto che avrebbe dato lavoro e consegnato alla città un’opera di trasporto pubblico e sostenibile, stralciato dopo un iter durato anni sull’altare di una battaglia politica condotta sulla pelle della città. Palermo non merita tutto questo – aggiungono Ridulfo, Ceraulo e Spanó – Come Cgil, Fillea e Filt auspicavamo che entro il 2022 si potessero appaltare le prime tre linee, funzionali alle successive linee che hanno già trovato copertura economica dentro il Pnrr ed entro il 2026 i treni sarebbero dovuti entrare in funzione sulle linee. Purtroppo è un’occasione persa, che bloccherà anche tutte le altre opere pubbliche che in questa città erano funzionali per mettere a sistema il trasporto pubblico locale”.
“Inoltre, togliere dalla progettazione la linea A, dichiarando addirittura che questa linea devasterebbe il centro della città passando per via Libertà e via Roma, riteniamo sia fuori da ogni logica – proseguono i segretari di Cgil, Fillea e Filt – Il sistema Tram non è un intervento invasivo come il sistema della metropolitana, che scava nel suolo in profondità. Questa è una progettazione moderna, frutto di una elaborazione che guarda ai sistemi di trasporto delle metropoli europee. Riteniamo che stralciare la linea A complicherà il futuro di tuta l’opera è poniamo il problema dell’impatto occupazionale che avrebbe avuto il tram. La città di Palermo sta registrando un incremento nel settore edile dovuto agli incentivi dei bonus edilizi in campo. Come abbiamo ribadito più volte, se non partono le opere pubbliche, quelle che hanno una durata maggiore e potrebbero creare una stabilità occupazionale importante, la crescita del settore verrebbe meno. Questa è l’unica opera che poteva utilizzare le risorse del patto per Palermo. Cosa che purtroppo non è avvenuta”.
Manuela Parrocchia, coordinatrice provinciale di Palermo di Sinistra Italiana, commenta così la scelta dei consiglieri comunali di opposizione di azzoppare questa importante e strategica opera pubblica: “La scelta della destra e dei suoi nuovi sodali – gli stessi che prima di saltare il fosso avevano sostenuto e votato la linea A del tram – è grave e scellerata per tre semplici poche e significative ragioni: perché fa perdere milioni di euro, con le conseguenti ricadute economiche e sociali; perché rende monco un disegno organico di infrastrutturazione della città privando di efficacia urbanistica le linee già esistenti che alla linea A avrebbero dovuto connettersi; ma soprattutto perché porta indietro di quarant’anni le lancette culturali e politiche di Palermo, rimandando al peggiore immaginario che la città ha prodotto di sé quando l’interesse pubblico era totalmente piegato a quelli privati della speculazione. Nel tempo della crisi ecologica e nella necessità di convertire le nostre città attraverso scelte coraggiose, i nani della politica palermitana esultano sul corpo ferito della nostra città. Ne risponderanno alla storia e non certo alla cronaca spicciola a cui ambiscono, se il piano del tram non verrà approvato nella sua interezza”.
di Redazione – EmmeReports