Una nuova importante tappa è stata raggiunta dai JSF italiani, al termine di un’esercitazione internazionale nel Mediterraneo Centrale, che ha visto impegnato il Gruppo Navale Italiano guidato dalla Portaerei Cavour, operante con velivoli F-35B della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare, insieme ad un gruppo navale britannico guidato dalla Portaerei Queen Elizabeth, anch’essa operante con i velivoli di quinta generazione. Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino e il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, hanno preso parte all’importante attività aeronavale.
Nave Cavour, reduce da una recente campagna negli Stati Uniti, dove ha effettuato una intensa attività addestrativa e mirata alla certificazione del proprio ponte di volo per i nuovi velivoli, ha dimostrato di poter sviluppare, congiuntamente alla sua componente aerea imbarcata, una capacità di nicchia in ambito non solo europeo.
Durante le Sea Trials, svolte in Oceano Atlantico a largo della East Coast degli Stati Uniti, due velivoli F-35B americani equipaggiati per le attività di test, imbarcati sul Cavour, hanno portato a compimento tutte le prove previste, effettuando oltre 50 missioni di volo, in diverse condizioni meteo e stato del mare, attività notturne, circa 120 appontaggi verticali e altrettanti decolli corti con l’ausilio dello Ski Jump, nonché prove di decollo verticale. Le attività di prova in mare hanno richiesto un enorme impegno dei team impegnati tanto sul ponte di volo e in hangar della portaerei quanto nei locali operativi dell’unità, da dove sono state gestite le attività di volo.
La campagna Ready For Operations (RFO), durata tre mesi nei quali la nave ha percorso oltre 15000 miglia marine, ha affermato con forza il legame di cooperazione della Marina Militare con la US Navy e i Marines. La Portaerei Cavour ha condotto anche attività di certificazione del ponte di volo per operare con il convertiplano MV-22 “Osprey” dell’USMC. L’Osprey è un bimotore, con capacità di decollo e appontaggio verticale grazie ai rotori basculanti. La funzione primaria del velivolo è il supporto alle operazioni anfibie, mediante trasporto di truppe, attrezzature e rifornimenti per unità navali dotate di ponte di volo e basi a terra.
L’attività aerea a bordo della Portaerei Cavour, svolta in piena sinergia tra Marina e Aeronautica, rappresenta una pietra miliare nello sviluppo della capacità nazionale di proiezione dal mare del potenziale offerto dai nuovi velivoli di quinta generazione, gli F-35B.
Il 30 luglio scorso, un F-35B della Marina Militare, pilotato dal Capitano di Fregata Matteo Brambilla, Comandante del Gruppo Aerei Imbarcati e F-35B Test Pilot, è appontato per la prima volta a bordo della Portaerei Cavour in navigazione.
“Un grande passo verso l’obiettivo strategico di dotare la Difesa e l’Italia, di una capacità portaerei con aerei imbarcati di ultimissima generazione. Una capacità che ci proietta in una élite di pochi Paesi al Mondo elevando, quindi, il livello e il peso internazionale dell’Italia”, aveva dichiarato l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, da sempre un convinto dell’importanza di dotarsi di una forza aeronavale idonea per difendere gli interessi italiani nel Mediterraneo, come in qualsiasi altra parte del mondo.
L’arrivo degli F-35B rappresenta un momento fondamentale nel processo di sostituzione degli AV-8B Plus Harrier II. La Marina Militare conta di ottenere entro il 2024 la capacità operativa iniziale (IOC) e, successivamente la Final Operational Capability – FOC, dopo la consegna dell’ultimo velivolo alla Forza Armata.
Il primo appontaggio sulla portaerei italiana del velivolo di quinta generazione, ha consentito di iniziare l’addestramento per i piloti, per l’acquisizione della “Caratteristica Bravo”, ovvero l’abilitazione all’appontaggio e al decollo dai ponti di volo delle navi della Marina che, nel caso dei velivoli ad ala fissa che operano da portaerei (Aircraft Carriers), prende il nome di Carrier Qualification (CQ).
L’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha evidenziato come “oltre alle ottime capacità già raggiunte dagli F-35A dell’Aeronautica, sia in campo operativo che in operazioni reali, l’esercitazione odierna rappresenta un forte impulso nel processo di sviluppo della capacità nazionale di proiezione aerea dal mare, con l’integrazione di velivoli multiruolo aerotattici interforze di quinta generazione, permettendo al nostro Paese di essere l’unico in grado di garantire detto contributo in ambito Unione Europea”.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha concluso affermando che “le sinergie tra Marina e Aeronautica nell’impiego degli F-35B da bordo della portaerei, verranno raggiunte anche nell’impiego da terra, operando congiuntamente in situazioni operative ove non dovessero essere disponibili piste di atterraggio idonee per velivoli convenzionali”. Durante l’esercitazione aeronavale, gli F-35B italiani sono appontati sulla Queen Elizabeth e contestualmente due F-35B dell’US Marine Corps, imbarcati sull’unità inglese, sono appontati sulla Cavour, dimostrando l’interoperabilità tra le due portaerei. L’interazione ha visto anche una ulteriore attività addestrativa in volo con il coinvolgimento di F-35B decollati dalle due portaerei, che hanno svolto una impegnativa missione di combattimento aereo.
Oltre al successo delle attività congiunte svolte dai velivoli di Marina e Aeronautica a bordo di Nave Cavour, l’interazione odierna con il gruppo portaerei britannico ha consentito di testare con successo le procedure tecnico – operative congiunte mirate al raggiungimento della piena interoperabilità tra le due Marine.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports
Foto Stato Maggiore Difesa – Marina Militare