Un giovane palermitano è stato arrestato dala Polizia di Stato per reato di rapina in concorso. Il ventenne fermato aveva, pochi minuti prima, compiuto una rapina in via Di Cristina nei pressi di Corso Tukory, ai danni di un uomo che a piedi, in tarda serata, stava rientrando a casa.
Con il pretesto di chiedere l’ora, quest’ultimo è stato avvicinato dal rapinatore che, facendogli intendere di essere armato di coltello, si è fatto consegnare il portafogli dal quale ha sottratto una carta di credito e contanti in banconote, per complessivi 25 euro.
In compagnia di un complice, il rapinatore si è poi allontanato in Corso Tukory, verso la stazione centrale. Le due volanti che si trovavano in zona hanno risposto alla chiamata d’emergenza, diramata dalla Centrale Operativa e si sono recate sul luogo segnalato.
Mentre una ha raggiunto il malcapitato, l’altra ha iniziato a perlustrare la zona alla ricerca dei rapinatori e ha notato, percorrendo via Perez, la presenza di un giovane che procedeva a passo spedito e con fare guardingo. Tale comportamento, palesemente sospetto, ha indotto gli agenti a procedere con i controlli del caso.
La descrizione del rapinatore fornita dalla vittima, comunicata poco prima alla volante, coincideva non solo con le fattezze fisiche e i vestiti indossati dal ventenne ma anche con un particolare, ovvero il tatuaggio che il rapinato aveva notato, tra pollice e indice, sul dorso della mano destra del rapinatore.
Quest’ultimo, che per tutto il tempo del controllo è apparso poco collaborativo e parecchio nervoso, è stato identificato e a suo carico, oltre a reati contro il patrimonio, è risultato esserci un Avviso Orale emesso dal Questore di Palermo lo scorso settembre.
Dalla perquisizione personale è risultato il possesso del contante pari a 25 euro, due banconote da 10 e una da 5, proprio come riferito da chi aveva subito la rapina. Il giovane palermitano, colto in flagranza del reato di rapina in concorso, in attesa del rito della “direttissima”, è stato condotto presso le camere di sicurezza della Questura.
In sede di giudizio l’arresto è stato convalidato. Ulteriori indagini sono attualmente in corso per risalire all’identità del complice. La posizione del fermato, indiziato in merito ai reati contestati, sarà definitiva solo dopo l’emissione di una eventuale sentenza, passata in giudicato, conformemente al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
Di Redazione – EmmeReports