Era stata preannunciata come una grande manifestazione contro il Governo Draghi e i tanto odiati Green Pass, quella di venerdì pomeriggio a Palermo, una protesta trasversale, da destra a sinistra, senza bandiere di partito. Ma all’appuntamento a piazza Castelnuovo, dove si dovevano incontrare le varie anime del popolo No Green Pass palermitano, si sono presentati in meno di duecento persone. Scoraggiati dalla pioggia incessante e dal timore di beccarsi un raffreddore, magari poi scambiato per Covid, in tanti hanno preferito restare a casa.
Nonostante ciò, numerose persone, sono scese in strada, in solidarietà con i manifestanti triestini. Armati di ombrelli, striscioni e croci, hanno sfilato in corteo dal palchetto della musica di piazza Castelnuovo, sino a piazza Giulio Cesare, camminando per via Maqueda, tra la gente seduta per l’aperitivo.
Tanti gli slogan gridati dai manifestanti. Contro il Green Pass, contro il Governo Draghi, considerato una dittatura e che obbliga, secondo loro, tutte le persone a vaccinarsi per ottenere il Green Pass e tenerci sotto controllo. La cosa che fa riflettere è che dietro agli stessi movimenti No Vax e No Green pass ci siano persone e altrettanti movimenti politici che, storicamente, si ispirano a dittature non proprio democratiche che non avrebbero permesso di manifestare il proprio dissenso in piazza.
Tra i movimenti che hanno partecipato al corteo di Palermo, quello del Popolo delle Piazze d’Italia, rappresentato da Amalia Miranda. “Vogliamo rivendicare, anche grazie al silenzio assoluto dei media, la libertà di manifestare i nostri diritti” ha dichiarato Amalia, che ha spiegato di non aver fatto il vaccino anti-Covid, “perché è sperimentale e io non voglio essere una cavia. Per questa mia scelta sto pagando discriminazioni altissime, sia come persona, sia come lavoratrice”.
Come le stazioni della Via Crucis, il corteo si è fermato diverse volte, anche davanti Palazzo delle Aquile, per protestare contro il sindaco Leoluca Orlando per poi raggiungere la Stazione Centrale per concludere la serata con selfie di gruppo.
Di Francesco Militello Mirto & Victoria Herranz – EmmeReports