Soddisfazione per la grande prova di insieme data dai volontari del sistema regionale di protezione civile. Con la visita del presidente Nello Musumeci al campo allestito all’autodromo di Pergusa si sono concluse le Giornate del volontariato siciliano, organizzate dalla Regione Siciliana a Enna, dove si è svolta l’esercitazione della colonna mobile, organizzata dal dipartimento regionale della Protezione Civile, guidato da Salvatore Cocina. A visitare il campo è venuto anche il capo del dipartimento nazionale di Protezione civile, Fabrizio Curcio.
“Esprimo ampia gratitudine a tutte le associazioni di volontariato che, quotidianamente, prestano servizio affinché la collettività siciliana possa essere sempre messa in sicurezza” ha dichiarato Cocina. “L’esercitazione è stata un successo, grazie all’impegno incredibile di volontari, funzionari e di tutto il sistema che si è prodigato per allestire un campo, forse mai fatto prima in Sicilia in queste dimensioni: una capienza di 1200 persone, quattro mense, mille pasti orari, servizi igienici, gruppi elettrogeni”.
“Abbiamo potuto verificare le nostre attrezzature e abbiamo individuato anche le carenze da colmare e abbiamo messo un punto fermo: sappiamo su cosa possiamo contare e cosa dobbiamo migliorare” ha aggiunto il responsabile della Protezione Civile regionale. “Sicuramente da domani avremo un sistema più efficiente, fatto di volontari preparati, che sanno come utilizzare i mezzi, dove reperire materiale, come comportarsi in caso di emergenze. In queste tre Giornate del volontariato abbiamo raccolto i suggerimenti di tanti di loro e ne terremo conto. Oggi possiamo dire di avere un volontariato molto più professionalizzato”.
Dalla gestione della pandemia, con la creazione degli hub vaccinali in Sicilia, fino alle attività di contrasto agli incendi boschivi, settore in cui oggi operano quasi mille volontari e si dispone di circa 150 mezzi adeguati a contrastare i roghi, fino alle ultime emergenze causate dai nubifragi, è lungo l’elenco delle operazioni realizzate dalla Protezione Civile regionale, attraverso il dispiegamento di uomini e donne del volontariato siciliano.
Nel campo di Pergusa, si sono svolte le prove esercitative dei corpi specialistici di volontariato. Le principali attività hanno riguardato l’uso delle pompe idrovore, le attività di spegnimento incendi, il montaggio delle tende, le attività che servono per accrescere la formazione e le competenze tecniche dei volontari. Si sono concluse anche le prove simulate di recupero di un disperso, ritrovato in un pozzo, da una unità cinofila dell’Associazione Nazionale Carabinieri ed effettuato dalla squadra SAR di Caltanissetta.
Il tema che ha legato tutti gli interventi e le azioni di queste giornate di esercitazione è stata la resilienza delle comunità, la capacità di risposta e di generare attività in grado di superare gli shock climatici, le calamità naturali e i disastri creati dall’uomo, anche grazie alla capacità organizzativa del sistema della Protezione Civile nel rispondere e intervenire per mitigare gli eventi estremi.
Con un minuto di silenzio e un applauso per ricordare Lucrezia Di Prima, la volontaria di Protezione Civile di San Giovanni La Punta uccisa, si è aperta la terza e ultima delle Giornate di volontariato siciliano, organizzate dalla Regione all’Università Kore di Enna, e dedicata proprio alla preziosa attività degli operatori di Protezione Civile, che nell’Isola conta 9.150 iscritti nelle varie province, impegnati specialmente nelle situazioni di rischio e calamità.
“Il volontariato rimane uno dei valori più importanti della nostra società, per il servizio gratuito che offre, per la rivendicazione e riaffermazione del principio di solidarietà, per la partecipazione democratica alla formazione di una coscienza sociale” ha affermato il presidente della Regione Nello Musumeci. “Tutto questo non è stato sufficientemente valorizzato negli ultimi trent’anni anche in Sicilia. Oggi vantiamo una struttura sul territorio autonoma, fatta di associazioni, di gruppi più o meno organizzati, a cui guardiamo con grande interesse. Siamo intervenuti per dotarli di mezzi, strumenti e dobbiamo fare ancora di più, rivedere la normativa che ci sembra superata, sia quella nazionale che quella regionale. Abbiamo puntato per tre giorni i riflettori su questo enorme capitale umano che si impegna negli ambiti sociosanitario, ambientale e delle calamità naturale”.
Presenti alla mattinata, moderata dalla giornalista Elvira Terranova e arricchita anche da numerose testimonianze di volontari impegnati in Sicilia, il prefetto di Enna Matilde Pirrera, il Comandante Regionale dei Vigili del Fuoco Ennio Aquilino, gli assessori regionali Toni Scilla, Marco Falcone e Daniela Baglieri, il dirigente generale del Corpo Forestale della Regione, Giovanni Salerno e alcuni sindaci del territorio.
All’importanza del servizio dei volontari nella prevenzione del rischio e nelle calamità, dagli incendi ai terremoti, alle alluvioni, ha dedicato il suo intervento Fabrizio Curcio, capo del dipartimento nazionale della Protezione Civile, che ha sottolineato l’indispensabile ruolo assunto nella lunga emergenza del Covid.
“In questo periodo è stato il volontariato ad accompagnare questo difficile percorso” ha sottolineato Curcio. “Dovremo concentrarci su alcune sfide che ci attendono: aumentare le capacità di formazione, perché il volontario non è più l’angelo del fango, ma un pezzo dell’istituzione; migliorare la pianificazione perché proprio il volontario è il primo sensore sul territorio, conosce i rischi; spingere sul rapporto con i cittadini”.
In videocollegamento Laura Lega, capo del dipartimento dei Vigili del Fuoco del Ministero dell’Interno, ha esaltato l’aspetto del valore sociale che ha il volontariato, “testimonianza di civiltà di un Paese, di una democrazia matura, dove i singoli cittadini vogliono donarsi. Scegliere il volontariato è una strada di etica, consapevolezza di una cittadinanza attiva”. Commemorando i volontari e i vigili del fuoco morti in servizio e le tante vittime delle calamità, Laura Lega ha ricordato la grave emergenza incendi: “La scorsa estate ho sorvolato i territori della Sicilia e della Calabria e ho visto una devastazione inaccettabile. La prevenzione deve essere la strada da percorrere”.
Di Redazione – EmmeReports