Controlli sul reddito di cittadinanza sono stati condotti dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia, in collaborazione con l’INPS. Dalle indagini è emerso che del reddito di cittadinanza usufruivano pregiudicati anche appartenenti ad associazioni di tipo mafioso.
Provvedimento economico a sostegno di soggetti indigenti, il reddito di cittadinanza è stato introdotto per contrastare la povertà. Finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale, spetta a coloro i quali siano in possesso di specifici requisiti personali, reddituali e patrimoniali. Tale “conditio sine qua non” esclude i nuclei familiari i cui componenti siano sottoposti a misure cautelari o condannati per reati gravi.
Gli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle hanno quindi consentito di segnalare, all’Autorità Giudiziaria, quei soggetti che in prima persona o mediante i propri familiari, avevano chiesto ed ottenuto dall’INPS il beneficio economico del reddito di cittadinanza. Ciò omettendo di dichiarare l’esistenza di condanne ostative o misure cautelari personali.
Il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Dott. Camillo Falvo, ha così chiesto al GIP l’emissione di un decreto di sequestro preventivo, avente per oggetto la somma di circa 212.000,00 euro, quale profitto illecito. Oggetto del provvedimento anche esponenti di spicco ed affiliati alle cosche vibonesi, coinvolti nelle operazioni “Costa Pulita”, “Ossessione”, “Cerbero” e “Rinascita Scott”.
A seguito dell’emissione del predetto provvedimento, i militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione al decreto, cautelando il denaro depositato sui conti correnti e notificando lo stesso ai soggetti implicati.
Di Redazione – EmmeReports