Molte realtà palermitane e semplici cittadini si sono ritrovati sotto il Tribunale di Palermo per mostrare solidarietà a Chadli Aloui, studente universitario, attore teatrale e istruttore sportivo palermitano, arrestato questa notte mentre si trovava presso la sua abitazione. Il presidio si è tenuto durante il processo per direttissima a Chadli.
Nei mesi scorsi una sentita campagna social era stata lanciata a supporto del giovane per fronteggiare la minaccia di sorveglianza speciale a suo carico. Ad aprile il tribunale ha deciso e la misura è stata applicata. Da allora, il giovane palermitano ha, tra le altre restrizioni, l’obbligo di rientro serale presso il proprio domicilio.
“Questa notte, durante un normale controllo, gli agenti di polizia hanno ripetutamente provocato i suoi familiari, con insulti e spintoni. Successivamente, oltre ad aver insultato e spintonato, hanno anche disposto l’arresto di Chadli e denunciato un componente della sua famiglia con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale” si legge nella nota inviata alla stampa.
Chadli Aloui, da sempre in prima fila nelle mobilitazioni, viene ritenuto “socialmente pericoloso”. Per il Tribunale di Palermo, Chadli è un soggetto pericoloso, da controllare e reprimere, perché macchiatosi di un grave crimine: non essersi mai girato dell’altra parte davanti alle ingiustizie, alle discriminazioni e alle disuguaglianze sociali.
“Se in questa società c’è un prezzo da pagare per le proprie scelte, per l’impegno e la presa di posizione a fianco dei lavoratori e degli studenti, a difesa del territorio, nelle lotte antifasciste, è la società che va cambiata. Chiunque abbia a cuore la libertà di esprimersi e lottare, chiunque creda in un futuro più giusto sa già da che parte stare”.
“Siamo stati accanto a lui in ogni fase di questo processo, lo siamo oggi e lo saremo sempre. Se colpiscono uno, rispondono tutti” concludono nella nota.
di Redazione – EmmeReports