«Cambiamo il sistema non il clima»: è questo lo slogan più utilizzato dai giovani in occasione delle giornate dedicate allo sciopero globale per il clima. Gli studenti e le studentesse di diversi licei palermitani hanno anche oggi risposto all’appello, esponendo alcuni striscioni davanti gli ingressi delle loro scuole.
L’iniziativa è stata lanciata dal Coordinamento Studenti Palermitani, che ha anche organizzato un’assemblea studentesca questo pomeriggio, alle 15:30, all’interno del liceo classico Umberto I di via Parlatore, con l’obiettivo di sensibilizzare e spingere alla mobilitazione tutti e tutte per salvare il pianeta. Hanno aderito, tra gli altri, il Collettivo Autonomo del Liceo Umberto I, il liceo Garibaldi, l’Einstein, il Catalano e il Cassarà.
“La crisi climatica non può essere più relegata a un ipotetico futuro. Sta succedendo qui e ora. Ce lo dimostrano i 50 gradi di Siracusa, le inondazioni della Germania e dei paesi limitrofi, gli oltre 700 morti in Canada per il troppo caldo, gli ettari di bosco bruciati completamente negli incendi in Sicilia, per citare alcuni esempi avvenuti solo negli ultimi mesi” afferma Nicoletta Sanfratello a nome del Coordinamento.
Ma oggi l’attenzione degli studenti si è rivolta soprattutto alla narrazione sistematica che, a detta loro, preme sulla colpevolizzazione dei singoli individui e assolve invece multinazionali, affaristi e governi. In uno striscione, infatti, scrivono provocatoriamente: «Chi inquina di più, chi trivella il nostro mare o mia nonna che butta la carta nel vetro?».
“I gesti che ognuno di noi può compiere per salvare il pianeta sono assolutamente fondamentali. Ma non possono essere utilizzati per assolvere multinazionali, governi e affaristi dalle enormi responsabilità che hanno per i cambiamenti climatici in corso. Inquina di più chi trivella il nostro mare o mia nonna che sbaglia a buttare la carta nel vetro?” continua Nicoletta Sanfratello
La provocazione è più che mai attuale, visto che il neo-Ministro alla Transizione Ecologica, Cingolani, ha da poco autorizzato nuove trivellazioni tra la costa di Gela e Licata, per sfruttare i giacimenti di gas fossile e petrolio in Sicilia.
“I governi descrivono la crisi climatica come conseguenza naturale dell’azione dell’uomo sulla terra. Ma l’azione dell’essere umano su questo pianeta non ha prodotto nessun ribaltamento dell’equilibrio naturale per oltre 250mila anni, mentre in soli due secoli, ovvero dall’instaurazione del sistema capitalista ad oggi, i processi produttivi adottati hanno provocato danni ambietali inestimabili e forse irreversibili. La lotta per fermare i cambiamenti climatici è la lotta per la salute, per la vita delle persone e dei territori” – conclude Nicoletta Sanfratello.
di Redazione – EmmeReports