“Un preavviso di sfratto cui l”onorevole Micciché può rispondere battendo un colpo da Presidente del Parlamento, che agisce a tutela di tutti i cittadini, di tutti i territori e soprattutto a tutela della dignità e del lavoro del Parlamento. Un preavviso che, in assenza di segnali concreti non potrà che diventare un avviso di sfratto”.
Così Cateno De Luca definisce il documento consegnato oggi al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana relativo a quella che ha definito “la vertenza Messina”, che potrebbe però benissimo essere una “vertenza Catania” o una “vertenza Palermo“, visto che – secondo il sindaco di Messina, il 90% dei problemi accumuna le grandi e le piccole città e comunità ed è legato alla mancata attuazione delle leggi e ai comportamenti del Governo regionale.
E’ questo uno dei passaggi della conferenza stampa che il fondatore di Sicilia Vera ha tenuto oggi all’ARS con Danilo Lo Giudice, deputato regionale dello stesso movimento e sindaco a sua volta di Santa Teresa Riva, nel corso della quale, annunciando l’Assemblea degli amministratori del movimento politico, ha anche lanciato “la fase di organizzazione ed il percorso in vista delle elezioni regionali del 2022”.
Cateno De Luca ha sottolineato di essere “già candidato alla Presidenza e di esserlo da tempo con un percorso, anche legato a scadenze istituzionali, che prevede le dimissioni da sindaco di Messina a febbraio. Non mi interessa fare politica fine a sé stessa, ma portare a Palazzo d’Orleans la mia esperienza che è quella delle azioni concrete da amministratore pubblico. Un progetto rispetto al quale non ho preclusioni di sorta verso alcuno, ma che sarà basato su un decalogo di metodo e di intenti, che al primo punto avrà l’assoluta incompatibilità con le esperienze di governo di Crocetta e Musumeci: nessuno degli assessori di questi governi potrà avere spazio nella mia squadra”.
Proprio rispetto a Nello Musumeci, Cateno De Luca ha chiesto “scusa ai siciliani per averne supportato l’elezione, una vera sciagura per la nostra terra”, ma ora – ha aggiunto – “non sarà consentito a chi ha determinato lo sfascio di tornare sul luogo del delitto, a partire dall’Assessore Armao Meravigliao, artefice dell’attuale disastrosa situazione del bilancio certificata dall’assenza del consuntivo 2019 e 2020 e ancor più colpevole per la mancata applicazione delle norme sull’utilizzo dei fondi POC e per la totale assenza di programmazione della spesa”.
Infine, da De Luca quella che appare una sfida al Governatore Musumeci e ai suoi assessori: “nei due giorni di dibattito che Sicilia Vera con Danilo Lo Giudice sta organizzando a Taormina parleremo di temi fondamentali non solo per l’attualità ma soprattutto per il futuro della Sicilia, dalla spesa comunitaria agli enti locali, dal rapporto con Roma alla programmazione. Su questi temi abbiamo costruito un dialogo e un momento di confronto con quasi tutto l’arco costituzionale, ma guarda caso fino ad ora non hanno accettato l’invito solo gli Assessori di Musumeci”.
Da qui l’invito esplicito “agli Assessori Baglieri, Armao e Zambuto, e perché no allo stesso Presidente Musumeci, perché vengano a confrontarsi con gli oltre 250 amministratori di Sicilia Vera e a parlare dei problemi reali dei Comuni, che sono poi i problemi reali dei cittadini”.
di Redazione – EmmeReports