È Cettina Pagano, insegnante messinese, ad aggiudicarsi il primo premio del Trofeo Pirandello seconda edizione, con un’opera ispirata a Ciaula, un’anima semplice delle Novelle per un anno. Il caruso che accetta per ubbidienza di lavorare fino a notte e risalendo dalla miniera, col greve carico di zolfo, si scioglierà di commozione davanti alla diafana e improvvisa bellezza della luna; una luce d’argento che si irradia sulla campagna addormentata. Così dopo il buio della pandemia torna ad illuminarsi la strada dell’arte contemporanea con una rassegna di opere curate dall’artista palermitano Francesco Anastasi. Un evento in piena libertà espressiva, un tripudio di colori e linguaggi che ben rappresentano l’abbandono di ogni convenzione da parte degli artisti, liberi da ogni vincolo accademico pur di ascoltare ed esprimere la propria interiorità. Il mondo dietro la maschera è uno dei temi esplorati dal drammaturgo agrigentino, premio Nobel nel 1934 che Anastasi ripropone come spunto del Trofeo. Parliamo di questa rassegna d’arte con l’Assessore alla Cultura, dottor Costantino Ciulla.
Assessore, il Comune di Agrigento ha appoggiato l’idea del Maestro Anastasi con convinzione. Quali ragioni lo hanno portato a questa scelta?
“L’amministrazione municipale ha dato pieno sostegno al Trofeo Luigi Pirandello perché ritiene sia doveroso portare avanti un dialogo che leghi l’antico alle forme contemporanee dell’arte. È infatti necessaria una frequentazione costante della bellezza per non fermarsi solo alla fruizione passiva dell’immenso patrimonio artistico della nostra città: occorre vivere l’arte per maturare consapevolezza, per affinare quella spontanea inclinazione all’armonia che la fortuna di vivere in una città come Agrigento dà ad ognuno di noi. Ma, come la musica, l’arte deve essere coltivata, altrimenti diventa patrimonio musealizzato rivolto più ai turisti che ai Cittadini”.
Secondo lei è importante che l’arte parli direttamente al pubblico, senza intermediari?
“Sì, e proprio per questo è fondamentale che l’evento nasca direttamente dalla volontà di chi crea, sperimenta e inventa nuovi linguaggi. L’idea del Trofeo è del maestro Francesco Anastasi ma per l’Amministrazione è fondamentale anche e soprattutto la sua direzione artistica, perché nella sua lunga e prolifica attività di pittore ha saputo mostrare una grande attenzione a temi importanti per la collettività: è un artista orgoglioso delle proprie radici, che affronta senza ipocrisia i problemi dello sbandamento e dell’impoverimento culturale, capace di attenzione verso le fragilità e molto impegnato a promuovere il rispetto verso il mondo femminile, a contrastare la violenza e il degrado, a cercare equilibrio e bellezza”.
Perché è stato scelto il Teatro Pirandello come sede espositiva per il Trofeo?
“L’Atrio del Palazzo dei Giganti è una scelta coerente con l’importanza dell’evento. È un luogo istituzionale ma allo stesso tempo uno spazio votato alla bellezza: il Teatro, che porta la firma di Giovan Battista Filippo Basile il medesimo architetto del Teatro Massimo di Palermo, ha un rigore e una purezza legati direttamente alla classicità. In queste geometrie così nobili, dedicate dal 1946 al nostro Luigi Pirandello, i dipinti del Trofeo che porta il suo nome ne riflettono perfettamente, come in un gioco di specchi, i caratteri peculiari del grande drammaturgo. Ogni artista ha un modo personale e unico di vedere la realtà, ognuna rappresenta una propria potente verità, ogni artista parla con un proprio linguaggio. Questa verità prorompe dagli schemi sociali precostituiti, è un’esplosione di colori, una sete di libertà: l’arte permette di guardare oltre la maschera, oltre l’inquadramento a cui la maggioranza purtroppo e per convenienza si piega”.
Il Trofeo d’arte contemporanea Luigi Pirandello riflette la poetica di chi lo ha creato, Francesco Anastasi è un pittore assolutamente libero, che ha un proprio progetto di futuro, non solo un ideale. Nelle sue opere vive già il mondo che l’artista vorrebbe: dignità, vitalità, rispetto. I suoi colori non si sovrappongono, brillano vicini, bilanciandosi, alla ricerca continua di un equilibrio dinamico. Ognuno con la propria voce, pregno di memoria del passato ma allo stesso tempo vibrante, fresco, immediato e vivo. Le opere selezionate per il Trofeo riflettono questa idea dell’arte: privilegiare il contenuto e il messaggio, senza anteporre una mera valutazione tecnica; è arte capace di commuovere e comunicare. La Sicilia è fatta di colore e sentimento, di tracce passate e di ritmo di un presente che è allo stesso tempo contemporaneo e antico: basti pensare al lavoro dei potatori sui rami dei mandorli e degli ulivi, ai tempi della raccolta, ai pescatori che salpano le reti, ai mercati, alle sagre millenarie. Nei dipinti voluti da Francesco Anastasi per la seconda edizione del Trofeo si sente pulsare questa forza incontenibile, che solo l’arte sa rappresentare mantenendone intatta l’irruente vitalità.
di Massimiliano Reggiani – EmmeReports
Ricerche ed editing a cura di Monica Cerrito
Le opere rimarranno esposte al pubblico fino al 9 settembre 2021
Corte dei giganti, Teatro Luigi Pirandello
Agrigento, Piazza Pirandello 35