“Ottima adesione allo sciopero degli addetti all’assistenza clienti Alitalia. Ora chiarezza da parte di ITA sul futuro del servizio”.
A scriverlo sono i sindacati di categoria di CGIL, CISL e UIL che sottolineano il successo della prima giornata di mobilitazione contro il bando di gara bandito da ITA per il nuovo servizio clienti.
Slc CGIL, Fistel CISL e Uilcom UIL comunicano che l’adesione allo sciopero da parte dei lavoratori è stata di circa l’80% e che continuerà domani con un presidio davanti alla Prefettura di Palermo.
La mobilitazione nasce dall’assenza nel bando di specifiche garanzie di continuità occupazionale per le oltre 600 persone che oggi garantiscono il servizio per Alitalia.
Mentre cresce la preoccupazione tra i lavoratori, si muove il mondo della politica per scongiurare quello che rappresenterebbe per Palermo un vero e proprio disastro sociale.
“Esprimiamo profonda preoccupazione per le ricadute occupazionali che potrebbero coinvolgere i 600 lavoratori di Palermo in seguito alla gara bandita da ITA, società pubblica che dal 15 ottobre subentrerà ad Alitalia, per la gestione del proprio servizio di assistenza clienti”.
A dichiararlo è Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Palermo in riferimento alla gara indetta per l’assegnazione del servizio clienti, attualmente gestito da Almaviva Contact, di ITA (ex Alitalia).
“La gara è stata indetta senza alcun accenno alla clausola sociale dei call-center, in assenza di salvaguardia territoriale, ed è totalmente improntata al massimo ribasso, prevedendo addirittura un punteggio maggiore qualora il servizio venga svolto a Roma” sottolinea Fumetta che ritiene inaccettabile che una società pubblica possa indire una gara senza rispettare nessun criterio di carattere sociale.
“Rifondazione Comunista pretende che il governo regionale e quello nazionale si facciano immediatamente carico della vicenda, coinvolgendo le parti sindacali, e invita i cittadini palermitani a sostenere la lotta di questi lavoratori e di queste lavoratrici a partire dal presidio che vi sarà domani mattina davanti la Prefettura di Palermo” conclude il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Palermo che ricorda come il destino di centinaia di famiglie, in una città già pesantemente in crisi occupazionale, non possa essere vittima di una scelta scellerata con il complice silenzio del governo dei cosiddetti “migliori”.
“Ita si sta comportando come molti aziende private, che non mancano di prendere e pretendere denaro e benefit dallo Stato ma che poi si tirano indietro quando è il momento di restituire qualcosa alla collettività. Perdere 570 posti di lavoro a Palermo e altri 50 circa a Rende, in Calabria, sarebbe un disastro economico e sociale per centinaia di famiglie. Il Governo deve sospendere la gara” a scriverlo sui social networks è il deputato siciliano di LeU Erasmo Palazzotto.
A sostegno dei lavoratori in apprensione per l’esito della gara arriva la nota del deputato Adriano Varrica e del senatore Steni Di Piazza del Movimento 5 Stelle.
“La gara per la gestione del servizio di assistenza clienti di ITA, in cui non si fa alcun riferimento alla clausola sociale o al fatto che la gara venga svolta sul territorio italiano, ha scosso il mondo dei call center mettendo in allerta 600 lavoratori di Almaviva che ora rischiano di perdere la commessa e quindi anche il lavoro. Sull’emergenza segnalata dai sindacati si sono sin da subito attivate le istituzioni politiche per provare a scongiurare i licenziamenti”.
“Dopo le denunce dei sindacati e la conseguente interpellanza che abbiamo depositato in Parlamento, abbiamo promosso una serie di interlocuzioni istituzionali, riscontrando segnali di grande attenzione da parte del Ministero del Lavoro” continuano i due esponenti pentastellati che richiamano l’intervento tempestivo e deciso da parte del Governo al fine di porre rimedio ad una situazione preoccupante che mette a rischio il destino di oltre 600 famiglie tra Palermo e Rende”.
di Antonio Melita – EmmeReports