Dal 20 luglio in radio, già negli store e sulle piattaforme “GANGSTER“ il singolo dei REFREEL 24K scritto da Marteldelavalle – A.s.s.o.24k – K.a.p.p.a.24k.
“Il brano Gangster si basa sulla vita di quartiere nelle case popolari dove tutto quello che viene raccontato è all’ordine del giorno. Non tutti conoscono la vera realtà e noi vorremmo dar voce al nostro quartiere e non solo al nostro! Nel brano troverete non solo la lingua italiana, essendo noi multi etnici, abbiamo voluto quindi unire quattro lingue diverse per poter trasmettere anche un messaggio di uguaglianza” dicono i REFREEL 24K.
“Abbiamo creato questo gruppo musicale unendo la nostra passione per la musica la nostra voglia di cambiare vita e i nostri talenti proprio per raccontare attraverso il rap la realtà che tantissimi vivono e noi le abbiamo vissute proprio sulla nostra pelle ognuno di noi in maniera differente ma abbiamo molto da raccontare” concludono i REFREEL 24K.
REFREEL24K si forma nel novembre 2020 in periodo di covid e quindi, in videochiamata, buttano giù i loro pensieri mettendo assieme alcuni pezzi che ognuno di loro ha scritto… Unendo le loro idee e quelle di Alì che li ha visti crescere ed ha sempre creduto in loro e oggi più che mai! Alì e Islam essendo i più grandi sono quelli che hanno dato modo di concretizzare questo sogno, e sono quindi i manager di questo nuovo gruppo!
Amin Alì: Nato a Vizzolo Predabissi Melegnano (MI) nel 1981, da madre spagnola e padre egiziano, si trasferisce all’età di 3 anni con sua mamma dopo la perdita del padre nelle case popolari di zona San Siro a Milano. Ha fatto tutta l’infanzia e l’adolescenza tra assistenti sociali, comunità, collegi e famiglie affidatarie, perché la mamma non aveva delle basi né per crescere me ne i suoi fratelli.. arriva il primo reato a 16 anni e li prese la prima condanna e non l’unica purtroppo. Con la nascita della sua seconda figlia decide di cambiare la mia vita anche perché il primo figlio non l’ha visto crescere proprio per la vita surreale che conduceva. Nei suoi 40 anni di vita ha perso un sacco di amici, ha visto un sacco di ragazzi rovinarsi chi per una cosa chi per un’altra.
Francesco Antony Martel Susanibar: nato a Milano nel 1996 da padre italo argentino e madre peruviana. Sceglie il nome d’arte MARTELDELAVALLE. Cresciuto nelle case popolari in zona San Siro, sua mamma ha sempre cercato di proteggerlo e portarlo su una strada differente da quella di tanti ragazzi della sua età e da quella di suo padre che condannarono al 41 bis quando lui aveva solo 4 anni e dopo 16 anni di reclusione il padre è stato assolto. Oggi una laurea in giurisprudenza ma fin da bambino la sua più grande passione era la musica, e oggi la coltiva con questo progetto.
Islam Abd el Karim, nato in Egitto nel 1989 da padre e madre egiziani. Il suo nome d’arte è K.A.P.P.A.24K. Venne in Italia con suo padre e i suoi fratelli in tenera età. La famiglia non stava bene economicamente e per mettersi alla pari degli altri e per avere soldi iniziò a fare piccoli reati. Suo padre si ammalò e morì e Islam a 14 anni scappò di casa e iniziò la vita in strada. Ha fatto parecchi anni di galera e il suo rifugio era la musica, scriveva testi su testi basati sulla sua vita. Uscì e provò a buttarsi in questo mondo il suo mondo. Dopo varie altre peripezie la nascita dei suoi figli lo ha cambiato radicalmente. Ora insegue il suo sogno e spera di riuscire a realizzarlo
Ahmad Abd El Karim, nato a Milano nel 2002 all’ospedale San Carlo nel quartiere di San Siro. All’età di 3 anni e mezzo ha perso il papà ed è rimasto con la madre adottiva fino all’età di 18 anni. Fin da piccolo ha giocato a calcio, era uno dei suoi sogni principali. Ha giocato, con contratto, in diverse squadre per finire 2 anni al Brera in prima categoria. Una delle poche squadre dove si è trovato bene, giocava aveva il rispetto di tutti anche dei più grandi e nello stesso tempo gli davano una mano anche economicamente. Ha sempre sognato di andare a giocare all’estero ma non ha avuto la possibilità, anche per la scuola. Come suo fratello aveva la passione per la musica ogni tanto qualche scritto lo buttava giù e gli piaceva molto.
di Redazione – EmmeReports