Sono in tutto 43, tra cui un funzionario, le persone coinvolte nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Palermo e destinatarie di un’ordinanza emessa dal GIP, accusate a vario titolo, di truffa a danno di un ente pubblico e falsa attestazione della presenza in servizio.
I destinatari del provvedimento cautelare sono undici dipendenti del Comune di Palermo, tre del Coime e 14 della Reset, in servizio presso i Cantieri Culturali della Zisa. Tra i denunciati anche una persona indagata per mafia.
Gli uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi della Guardia di Finanza hanno esaminato ore di video-riprese, e poi sono entrati in azione con appostamenti e pedinamenti, riscontrando tantissimi episodi di assenteismo.
Impiegati che, dopo aver attestato timbrato i cartellino, si allontanavano arbitrariamente dal luogo di lavoro per fare acquisti o per praticare attività sportive. Molto frequenti erano le “timbrature multiple” da parte di un singolo dipendente in favore di altri colleghi che non si presentavano nel proprio luogo di lavoro.
In poco più di tre mesi sono stati registrati oltre mille casi di infedeltà nell’attestazione degli orari, che hanno determinato la falsa rendicontazione di circa 2.500 ore di servizio in realtà non prestate a favore del Comune di Palermo.
“L’odierna operazione testimonia il quotidiano impegno della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza di Palermo a tutela della legalità, con l’obiettivo di contrastare perniciosi fenomeni illeciti a danno della pubblica amministrazione che rappresenta e deve tutelare gli interessi della collettività” dicono gli investigatori.
“Esprimo un forte apprezzamento al comando provinciale della Guardia di Finanza per l’operazione Timbro libera tutti. Che mette in luce uno spaccato di una realtà che grava sul corretto funzionamento dei servizi alla città. Per questo l’amministrazione comunale si costituirà parte civile” ha affermato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
“Questi comportamenti illeciti offendono quanti lavorano onestamente per garantire la tenuta dei servizi pubblici e quanti sono alla ricerca di occasioni di lavoro – dichiara il segretario generale CGIL Palermo Mario Ridulfo – Un plauso al comando della Guardia di Finanza che con l’operazione Timbro liberi tutti ha smascherato una serie ripetuta di truffe ai danni del Comune e di comportamenti, dettati dal disprezzo delle regole, che vanno non solo stigmatizzati e censurati ma sanzionati. Le violazioni riscontrate dalle indagini, con pedinamenti e inquadrature su posto di lavoro, e le migliaia di ore di assenza registrate, svelano un malcostume reiterato, che mette in crisi il funzionamento corretto dei servizi alla città e offende i dipendenti del Comune che lavorano seriamente e quanti il lavoro lo cercano”.
di Antonio Melita – EmmeReports