Questa mattina, l’Operazione Waterloo, ha portato all’arresto di otto persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale. Nell’azione congiunta di D.I.A., Guardia di Finanza e Carabinieri ci sarebbero 84 indagati, tra cui il presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè, che sarebbe accusato di avere ricevuto presunti illeciti contributi per la sua campagna elettorale.
“Non ho nulla da nascondere, poiché tutto ciò che ho ricevuto da Girgenti Acque, è stato puntualmente dichiarato” ha spiegato Miccichè attraverso un comunicato stampa. “Bastava chiamarmi ed avrei fornito tutte le spiegazioni e la documentazione in mio possesso. Tutti i contributi che ho ricevuto per la mia campagna elettorale, non solo quelli di Girgenti Acque, li ho puntualmente dichiarati. Ho anche la delibera del consiglio di amministrazione che ha deciso il contributo”.
“L’indagine della procura di Agrigento conferma quanto era emerso durante le numerose audizioni svolte dalla Commissione antimafia sulla vicenda Girgenti Acque. Al netto dei profili penali, quello che traspariva e che oggi le parole del procuratore Patronaggio confermano, era un quadro sconfortante di interessi privati, regalie e clientelismi come tratto distintivo di quella gestione privata delle risorse idriche”. Ha commentato Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia e deputato regionale de I Centopassi.
“Clientelismi e illiceità rese possibili anche per la colpevole carenza di controlli e con la beffa di aver inflitto alla provincia di Agrigento, anni di disservizio e di bollette salatissime” ha continuato Fava. “Un sistema di potere opaco, trasversale, basato su favori, denari ed assunzioni, perpetrato per anni impunemente in sfregio al territorio e all’interesse dei siciliani. Grazie al lungo ed attento lavoro della Procura di Agrigento, quel sistema è oggi finalmente messo a nudo”.
E’ depositata in ARS e ci auguriamo che venga discussa al più presto, una mozione, che chiede interventi urgenti, per mettere ordine nella gestione del servizio idrico in Sicilia e per ristabilire il principio, consacrato dalle leggi e da un referendum ma sostanzialmente ignorato dai governi regionali, della gestione pubblica dell’acqua in Sicilia” ha concluso Fava.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports