“L’agricoltura e la zootecnia siciliane rischiano di essere fortemente penalizzate dalle scelte del governo nazionale e dai ritardi dell’Unione Europea. La rimodulazione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) 2021 e 2022, proposta dal ministro Stefano Patuanelli, per quanto di mediazione, stravolge i criteri attuali e sposta parte delle risorse già programmate a favore delle regioni del Nord Italia a danno delle più bisognose regioni del Sud, tra le quali proprio la Sicilia”.
Lo dice Elvira Amata, capo gruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS).
“Le somme del Feasr sono naturalmente destinate a colmare, anche per gli obiettivi di competitività. Il divario tra le aree più ricche ed evolute e quelle più povere e marginali, tra cui rientra la Sicilia. I soldi sono già adesso troppo pochi e ribaltare i parametri oggi in vigore, ritoccando la ripartizione dei fondi Feasr del Psr, spostandoli dal Sud al Nord, andrebbe a incidere profondamente sulla precaria stabilità economica delle regioni del Mezzogiorno”.
Dopo il no delle regioni del Sud e dopo la mancata intesa durante la conferenza Stato-Regioni il ministro Patuanelli si è impegnato a portare la proposta in Consiglio dei Ministri.
“Sono passati oltre 10 giorni ma non c’è alcuna notizia. La pretesa delle regioni del Nord e la proposta Patuanelli rappresentano una chiara e palese violazione del regolamento comunitario, che si trasformerebbe in infrazione, oltre a rappresentare un furto ai danni degli agricoltori del Mezzogiorno che sarebbero gli unici a subire negativamente la mancata approvazione della nuova Pac (Politica agricola comunitaria) e l’applicazione di un periodo di transizione. In un momento così delicato non si possono tagliare fondi a danno dei nostri agricoltori. Per questo, chiediamo che il ministro lasci invariata la dotazione finanziaria, come previsto dal regolamento UE 2220/2020, almeno per tutto il periodo di transizione” conclude Elvira Amata.
“Finalmente dopo tanti ritardi, innumerevoli ricorsi e tempistiche incerte il Psr Sicilia ha cominciato a scorrere. Prevedere un taglio alla dotazione significherebbe non avere chiara la crisi in cui versa il nostro comparto agricolo e zootecnico, ulteriormente accentuata di recente dai ritardi nei pagamenti e dai nuovi penalizzanti criteri di valutazione dei premi legati alle misure agroambientali. Finché non entrerà in vigore nel 2023 la nuova Pac la ripartizione dei fondi deve rimanere immutata, come sancito dal Regolamento che disciplina il periodo di transizione” sottolinea Gabriella Regalbuto, responsabile provinciale di Messina del dipartimento agricoltura.
di Redazione – EmmeReports