Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha nominato – per la seconda volta – l’avvocato Ruggero Razza assessore regionale della Salute.
Ruggero Razza si era dimesso lo scorso 30 marzo perché indagato nell’inchiesta della Procura di Trapani (inchiesta poi passata di competenza a Palermo) sui presunti falsi nei dati Covid che coinvolse i vertici della sanità siciliana nella bufera pure per alcune intercettazioni-shock.
“In queste settimane di interim ho potuto toccare da vicino la qualità degli operatori della sanità siciliana, la loro abnegazione e l’impegno da tutti profuso nel corso di questi lunghi mesi di pandemia. Non mi hanno meravigliato gli appelli rivolti da molti operatori e rappresentanze sindacali, certamente non tacciabili di vicinanza con il nostro governo, che hanno chiesto di riprendere il percorso amministrativo avviato con l’assessore. Dal primo momento ho detto che le indagini giudiziarie e le responsabilità politiche devono essere separate, nel pieno rispetto per il lavoro della magistratura e dei princìpi che regolano la nostra vita democratica. Per questo ho insistito con Ruggero Razza affinché potesse riprendere il ruolo che gli avevo assegnato nel novembre del 2017. Ho fiducia che questa scelta possa contribuire positivamente a concludere un percorso amministrativo avviato in questi anni con i risultati che tutti conoscono” ha affermato Nello Musumeci.
Di parere opposto il Presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava che riguardo al ritorno di Ruggero Razza nella Giunta regionale ha così dichiarato: “C’erano e ci sono molteplici motivi di opportunità che avrebbero dovuto suggerire a Musumeci di non procedere a decidere il ritorno di Ruggero Razza alla guida dell’Assessorato alla salute. Ma su queste evidenti ragioni ha prevalso la volontà di piegare l’interesse della Sicilia alle esigenze politiche del presidente della regione.Il tutto dopo aver lasciato, nei mesi più caldi della campagna vaccinale, l’assessorato e la macchina regionale senza una guida”.
Per Claudio Fava: “Alla vigilia di una nuova stagione di nomine, unico vero collante del governo regionale, Musumeci doveva dimostrare di essere ancora alla guida di una coalizione che nei fatti non esiste più, con un governo che produce solo spartizione di poltrone e non un solo singolo atto nell’interesse dei siciliani”.
di Antonio Melita – EmmeReports