Si è svolto questa mattina a Palermo un sit-in per il diritto alla casa davanti l’assessorato alle politiche sociali, organizzato dal Comitato territoriale Olivella e dal Centro Sociale ExKarcere.
Nelle settimane passate, sono state presentate nuove minacce di sgombero da parte delle istituzioni nei confronti delle famiglie occupanti l’ex monastero dei benedettini di Piazza Parlatoio, nel quartiere Olivella.
“Ci siamo auto-organizzati dividendo lo stabile in appartamenti separati. Le istituzioni invece pensano che viviamo in una sorta di Comune: cosa assolutamente non vera soprattutto in virtù del fatto che siamo nuclei familiari con figli” afferma ai microfoni di EmmeReports, Roberta che conferma il continuo dialogo con il prete e per questo è rimasta sorpresa dalla pressione esercitata dalle forze dell’ordine e dagli assistenti sociali.
“Non abbiamo mai chiesto soldi e per questo tutti i lavori interni sono stati da noi sostenuti. L’unica cosa che abbiamo chiesto è un tetto per le nostre famiglie e ci è stato sempre negato” continua Roberta che ricorda di avere proposto alla Curia di sottoscrivere dei contratti di locazione, ricevendo sempre rassicurazioni da parte del prete.
Il prete che ha chiesto e ottenuto lo svuotamento dei magazzini sottostanti il palazzo per potere svolgere le attività di Catechismo e di amministrazione.
“Li utilizzavamo come ripostigli, li abbiamo svuotati come richiesto dal prete ma poi la Curia li ha fatti murare” conclude Roberta.
I sette nuclei familiari, che da nove anni occupano lo stabile di proprietà della curia palermitana, sono stati sottoposti a identificazioni da parte delle forze dell’ordine e hanno ricevuto l’intervento degli assistenti sociali.
“Le famiglie si sono attivate, fin dal primo giorno di occupazione, per sistemare e migliorare la qualità dello spazio, attraverso procedure di auto-recupero, riuscendo nel breve tempo a risolvere innumerevoli danni strutturali all’immobile che ormai da anni si trovava in stato d’abbandono. Nonostante gli investimenti in termini di lavoro e nonostante l’attuale emergenza sanitaria e sociale, le istituzioni continuano a minacciare un possibile sgombero” ha spiegato Giovanni Siragusa del Comitato Territoriale Olivella.
A seguito del blocco degli sfratti per l’attuale emergenza non è mai corrisposto il blocco degli sgomberi, mettendo le famiglie occupanti in condizioni di ricatto. Le graduatorie per l’assegnazione delle case popolari continuano a contare migliaia di famiglie; nel frattempo, centinaia di immobili risultano occupati da famiglie in emergenza abitativa nel comune di Palermo.
“Nonostante sia in corso da decenni una vera e propria emergenza nella nostra città, le varie amministrazioni comunali continuano a non avere una progettualità per la risoluzione del problema. Richiediamo immediatamente la risoluzione della situazione specifica delle famiglie occupanti dell’ex monastero dei benedettini e la definizione da parte dell’amministrazione Orlando di politiche reali e durature, che risolvano l’emergenza abitativa” ha concluso Giovanni Siragusa.
Due rappresentanti del Comitato e due membri delle famiglie occupanti hanno ottenuto un incontro con l’assessore alle politiche sociali e alla casa, specificando il loro NO agli sgomberi, ma un SI a soluzioni vere all’emergenza abitativa.
di Antonio Melita – EmmeReports