Una operazione di polizia giudiziaria contro la criminalità organizzata catanese, coordinata dalla Procura Antimafia di Catania, ha visto impiegati oltre 150 donne e uomini della Direzione Investigativa Antimafia, unità operative del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza supportati da unità eliportata della Polizia di Stato.
Le ipotesi di reato contestate vanno dall’associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, alla truffa aggravata ai danni dello Stato, all’intestazione fittizia di beni.
L’operazione denominata “Apate” ha portato sequestri per 30 milioni di euro e 14 provvedimenti emessi dal gip di Catania nell’ambito contro un vasto giro di scommesse clandestine.
65, spiega la Dia, sono complessivamente gli indagati, molti dei quali organici o vicini ai clan mafiosi; mentre le agenzie sottoposte a sequestro sono 38.
In carcere è finito l’imprenditore Antonio Padovani, ritenuto l’organizzatore delle scommesse d’azzardo in Sicilia.
Altri 12 indagati sono finiti ai domiciliari, per una persona è stato disposto l’obbligo di dimora. Antonio Padovani, oltre a far funzionare il sistema del gioco d’azzardo, foraggiava e accresceva gli interessi dei clan di Catania: Santapaola e Cappello.
I sequestri eseguiti dalla DIA hanno interessato agenzie di scommesse nel Catanese, nelle province di Agrigento, Messina, Siracusa ed Enna, e i relativi patrimoni aziendali, beni mobili e immobili, conti correnti e rapporti finanziari per un valore di oltre 30 milioni di euro.
L’operazione ha smantellato una vasta rete illegale finalizzata alla raccolta del gioco d’azzardo e delle scommesse on line controllata dai clan catanesi Santapaola, Cappello e Bonaccorsi-Carateddi.
di Redazione – EmmeReports