Oggi, venerdì 21 maggio è sciopero nazionale della sanità pubblica e privata, proclamato dall’Unione Sindacale di Base (USB), in occasione del Global Health Summit del G20, che si terrà a Roma.
Oltre all’appuntamento nazionale di Roma, in moltissime città italiane si stanno dando mobilitazioni territoriali e così anche a Palermo con un presidio in piazza Indipendenza davanti la Presidenza della Regione Siciliana a cui, oltre alla Confederazione USB Sicilia, è accorso il coordinamento siciliano NOG20 Catania. Il vertice è un appuntamento che assume un significato particolare in questa fase storica segnata dalla pandemia. L’ultimo anno e mezzo ha visto le nostre società travolte dall’emergenza continua, con i sistemi sanitari nazionali in crisi dopo anni di tagli indiscriminati ed il personale sanitario che si è trovato a resistere all’ondata pandemica con pochi mezzi e, spesso, rimettendoci la vita.
Le politiche dell’Unione Europea, caratterizzate da privatizzazioni, tagli e aziendalizzazioni dei sistemi pubblici, rendono ingestibile l’emergenza Covid e ci restituiscono un conto altissimo in termini di vite umane perse. Nella versione finale del PNRR i fondi destinati alla, sanità da 248 miliardi diventano appena 20miliardi, cifra assolutamente insufficiente al rilancio di una vera sanità pubblica in Italia.
“Gli interventi immediati da fare sarebbero moltissimi: rilanciare un piano immediato di istituzione di presidi sanitari territoriali diffusi nei territori, dai grandi ai piccoli centri; riammodernare le deficitarie strutture esistenti; sul fronte del personale sanitario, è necessaria l’immissione in massa di medici ed infermieri negli organici del Servizio Sanitario Nazionale” ha affermato Sandro Cardinale di Usb Palermo.
“Nella lotta quotidiana al Covid abbiamo dovuto osservare impotenti le difficoltà determinate dalla scarsità degli organici degli ospedali a cui, cinicamente, le aziende ospedaliere provavano a far fronte attraverso contratti precari, a termine, o collaborazioni con lavoratori e lavoratrici formalmente autonomi/e” ha dichiarato Claudia Urzì di Usb Catania e Coordinamento siciliano NOG20 Catania.
“Il G20 non è altro che l’ennesima inutile passerella, espressione di un’idea malsana che lega il diritto alla salute al profitto aziendale, come se sulla salute delle persone si possa speculare come in una normale azienda privata. Logiche, queste, che conducono sempre allo stesso risultato: il taglio delle spese per far quadrare i conti. Lo abbiamo visto con camici e dispositivi di protezione individuale, considerati spese inutili; ma anche nei salari inadeguati del personale, nella logica delle esternalizzazioni che aggravano i costi complessivi della sanità e precarizzano i lavoratori e le lavoratrici del settore”. Ad affermarlo è Andrea Esposito della Federazione del Sociale di Palermo.
Di Redazione – EmmeReports