La Polizia di Stato di Palermo ha eseguito 30 misure cautelari, nel corso dell’operazione denominata “Mirò”, per traffico di cocaina nel territorio di Partinico e di altri comuni palermitani e della provincia di Trapani.
11 persone sono finite in carcere, 15 ai domiciliari, mentre a 4 è stato notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, al termine delle indagini portate avanti dagli agenti del Commissariato di Polizia di Partinico.
Il mercato della cocaina, dall’approvvigionamento allo smercio, si estendeva ben oltre i confini di Partinico, coinvolgendo anche Balestrate, Trappeto, Camporeale, San Cipirello e grossi centri in provincia di Trapani come Alcamo, Mazara del Vallo, Castellammare del Golfo, Santa Ninfa e Gibellina.
Le indagini che hanno portato all’operazione denominata di stamani sono state avviate dopo la denuncia di una mamma, preoccupata dal continuo stato di tossicodipendenza agli stupefacenti del proprio figlio.
“Le indagini hanno preso il via a gennaio 2019 grazie alla denuncia di una mamma coraggio che si è presentata in commissariato per chiedere aiuto per il figlio tossicodipendente. Da quel momento sono partite le intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno fatto emergere una rete di spaccio che si estende oltre che nella provincia di Palermo anche in diversi comuni del trapanese” ha raccontato Carlo Nicotri, dirigente del commissariato di polizia di Partinico, nel corso della conferenza stampa di oggi.
Durante l’operazione sono stati contestati agli arrestati 270 episodi di cessione di stupefacenti e intercettate 31 utenze per un totale di 179.641 telefonate ascoltate. Grazie alle attività di intercettazione, con la localizzazione satellitare, gli investigatori hanno acquisito numerose prove circa la colpevolezza degli arrestati.
“Pur non emergendo al momento contatti operativi e organici non si può dire che Cosa Nostra sia all’oscuro” ha aggiunto il Questore Leopoldo Laricchia confermando che tra gli 11 arrestati, uno risulta avere precedenti penali per 416 bis.
Nel corso della conferenza stampa è emerso come uno dei pregiudicati non si facesse scrupoli nell’utilizzare la propria nipotina, mentre l’accompagnava in piscina, anche per il conteggio del denaro riscosso. Dalle intercettazioni è emerso inoltre che la bimba abbia una volta chiesto al nonno, dopo aver visto un film in tv: “Ma fanno quello che facciamo noi, che imbottiamo le persone di droga?”.
di Antonio Melita – EmmeReports