A sostegno del ddl ZAN oggi pomeriggio la comunità LGBT di Palermo è scesa in piazza, insieme a tantissime associazioni come Agendo, Famiglie Arcobaleno, Amnesty International, Non una di meno, Arcigay, Rete degli studenti medi, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo con in dosso le magliette di Godere al Popolo, Exintion Rebellion, Coordinamento Palermo Pride, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti e tantissimi cittadine e cittadini.
“Il Ddl Zan è una legge che riconosce l’aggravante in chi commette un reato sulla base di una discriminazione fondata sulla differenza di sesso, di genere e di orientamento sessuale. L’omofobia esiste in Italia e c’è di più, esiste quella violenta e le notizie che noi abbiamo probabilmente sono un decimo delle reali violenze che vengono perpetrate. Per non parlare di tutti quei casi mai denunciati: ecco perché chiediamo che il Ddl venga approvato subito” afferma Luigi Carollo, portavoce del Palermo Pride.
Al microfono si sono alternati tanti interventi tra cui quello del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che ha detto: “Credo che sia un’occasione per confermare la libertà e il rifiuto dell’odio, convinto come sono che l’identità è l’atto supremo di libertà e che ognuno di noi non è quello che è quando nasce ma è quello che decide di essere, dopo, con la consapevolezza della scelta. Guardandosi dentro”.
La manifestazione precede la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia che si celebrerà domani ed è stata l’occasione per sostenere il disegno di legge proposto da Alessandro Zan che ha l’obiettivo di combattere ogni tipo di discriminazione.
“Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” si legge sul frontespizio del disegno di legge trasmesso dal presidente della Camera dei deputati alla presidenza il 5 novembre scorso. Non si parla solo di omosessualità e omofobia, quindi, ma finalmente si affrontano anche temi come la violenza di genere, la discriminazione nei confronti dei disabili e si quantificano le condanne per chi commette violenza o discriminazione, proponendo l’istituzione di iniziative di sensibilizzazione reale.
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports