Una vertenza che dura da dieci lunghi anni, quella dello stabilimento ex Fiat, poi Blutec di Termini Imerese. Tante battaglie, molte proteste e fiumi di parole spesi per non raggiungere la soluzione sperata. Comun denominatore, migliaia di operai senza lavoro.
Questa mattina i lavoratori della Blutec si sono radunati a piazza Indipendenza, per protestare davanti Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione Siciliana, proprio mentre era in corso la conferenza stampa di Nello Musumeci e le autorità sanitarie siciliane, per parlare della campagna vaccinale.
Proprio a margine dell’incontro con i giornalisti, il governatore della Sicilia ha parlato della vertenza di Termini Imerese.
“Sulla ex Fiat, credo si sia perso troppo tempo” ha dichiarato Musumeci “A Roma manca una task force per ricollocare le aziende in difficoltà. L’obiettivo non può essere prorogare la cassa integrazione per i lavoratori in eterno. Più che salvare il posto di lavoro, bisogna salvare il lavoratore. Si recuperi la risorsa umana, la si qualifichi, si operi una conversione professionale. Questo deve fare un Governo serio”.
In strada insieme agli operai della Blutec, anche un comitato dei sindaci, rappresentato da Maria Terranova, primo cittadino di Termini Imerese. “Sono stata presente quando ero consigliere comunale, sono presente oggi che sono sindaco, soprattutto in una situazione che non è più sostenibile” ha affermato il sindaco Terranova.
“L’altra volta c’è stato un tavolo tecnico al MISE (Ministero dello Sviluppo Economico), convocato con tutte le parti interessate, le organizzazioni sindacali INVITALIA, la Regione, purtroppo assente nella sua componente politica, salvo la presenza di un suo dirigente generale. Adesso siamo alla resa dei conti” ha spiegato il sindaco di Termini Imerese, aggiungendo “Il fatto di avere sentito che nessuna manifestazione di interesse solida, per lo stabilimento Blutec di Termini Imerese, sia stata oggi presentata e lo hanno affermato i commissari straordinari, non ci fa stare tranquilli, perché il 16 maggio ci sarà il parere al piano industriale del MISE. Abbiamo seri dubbi, forti perplessità. Siamo fortemente preoccupati che tutto questo possa portare solo al licenziamento per 635 lavoratori della Fiat e 300 dell’indotto”.
“Gli ammortizzatori sociali scadono il 30 giugno, quindi abbiamo chiesto con forza la proroga dell’amministrazione straordinaria, visto anche la pandemia o la caduta del Governo, che non hanno di certo facilitato, anzi hanno prolungato i tempi. Oggi siamo qui a manifestare perché vogliamo essere ascoltati dalla Regione, pretendiamo il rispetto del territorio, il rispetto per una vertenza che è storica e tra le più lunghe, non soltanto della Regione Siciliana, ma veramente dell’intero mezzogiorno” ha concluso la Terranova.
“Chiediamo al presidente Musumeci un interessamento serio su questa vertenza che riguarda 1000 lavoratori siciliani, in una in un territorio che è stato martoriato, perché è stato rubato il lavoro, mentre potrebbe essere il punto di partenza per tutta la Sicilia” ha dichiarato Antonio Nobile segretario generale della Fim Cisl di Palermo e Trapani. “La Sicilia non può essere spettatore, ma deve essere la regia di questa vertenza, visto che mette risorse e si parla di uno dei territori del tessuto industriale più importanti per Palermo e Termini Imerese”.
Dopo che la FIAT ha abbandonato Termini Imerese, lo stabilimento industriale è passato nelle mani di Blutec e poi è stato commissariato dallo Stato.
“Il maggiore azionista della reindustrializzazione di Termini Imerese è la Regione Sicilia ed è l’unico che non è mai presente ai tavoli tecnici” ha affermato Vincenzo Comella segretario della UILM Palermo. “Alla vigilia della scadenza dell’amministrazione straordinaria, che significa fine degli ammortizzatori sociali, vogliamo capire che partita vuole giocare la Regione Siciliana. Un partita tutto in mano alla politica nazionale e regionale”.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports
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