A 39 anni dall’omicidio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, a Palermo si è svolta la commemorazione alla presenza di una delegazione del Partito Democratico composta dal vicesegretario nazionale Giuseppe Provenzano, dal segretario regionale Anthony Barbagallo e dal segretario provinciale Rosario Filoramo.
“Pio La Torre è stato un costruttore della democrazia in Italia e si è battuto non solo per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori ma anche per la pace. E la battaglia di Pio la Torre contro la mafia è stata in prima luogo una battaglia per lo sviluppo, per il benessere e la modernizzazione della Sicilia” ha detto il vice segretario nazionale del Partito Democratico, Giuseppe Provenzano.
“La mafia nega diritti, uccide la crescita, incantena le nuove generazioni. Da Palermo, facciamoci una promessa solenne: con onestà, coraggio e umiltà proseguiamo la sfida di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. Perché Politica è Morale. E se la politica non è morale, non è Politica” ha scritto su Twitter Carmelo Miceli che ha posato un mazzo di rose rosse sotto la lapide in via Li Muli a Palermo.
Presente anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che ha dichiarato: “Pio La Torre ha dimostrato una grande capacità di visione rispetto al tema dei diritti, ponendo la pace come diritto supremo degli uomini, delle donne e dei lavoratori. Ha intuito l’importanza di sottrarre il potere economico al sistema criminale politico-mafioso. Dobbiamo ringraziare Pio La Torre, non negare, dimenticare e mortificare la sua missione. Al contrario dobbiamo completarla per non abbassare la guardia contro il sistema di potere criminale mafioso”.
Presente anche il Cavaliere Pietro Pappalardo, responsabile del Movimento Gilet Arancioni in Sicilia.
“Sono qui per onorare due persone che hanno sacrificato la propria vita per cambiare le cose in questo Paese. Non è una questione di ideologia, ma di grandi uomini che hanno lottato per il bene dell’Italia e contro la Mafia. Oggi non si parla più della lotta alla criminalità e ai bisogni delle persone, ma solo di lotta al Covid. Sono qui a nome di un Movimento che ama i valori come la legalità e la giustizia; Pio La Torre e Rosario Di Salvo sono morti per il rispetto di quei valori” ha affermato ai microfoni di EmmeReports, Pietro Pappalardo che è andato via poco prima che arrivassero i rappresentanti delle Istituzioni non condividendo la presenza di chi “si trova anche giustamente a commemorare grandi uomini come Pio La Torre, Giovanni Falcone e Carlo Alberto Dalla Chiesa, ma poi nella vita di tutti i giorni non fa nulla per cambiare realmente le cose”.
Una corona di fiori è stata deposta sotto la targa in memoria di Pio La Torre e Rosario Di Salvo anche dalla Cgil siciliana e da Rifondazione Comunista.
di Antonio Melita – EmmeReports