Pietro Pappalardo, Presidente onorario e Segretario Politico del Movimento dei Gilet Arancioni Sicilia, ha parlato ai microfoni di EmmeReports di Covid19, Parlamento abusivo e di crisi economica.
Cavaliere Pappalardo lei non indossa la mascherina, non ha paura del Covid?
Hanno tirato fuori questa falsa pandemia che altro non è che una epidemia e quello che affermo è supportato dalle statistiche dell’ISTAT che nel 2018 ha dichiarato che, nel mondo vi erano stati 9 milioni di contagi con morti superiori all’attuale Coronavirus. Insomma un progetto ben attuato che parte addirittura dal 2014 per instaurare il terrore nella gente che, con l’aiuto dei Media, sottosta al volere dei potenti, come indossare senza motivo le mascherine e seguire le vaccinazioni.
E’ contrario quindi all’attuale campagna di vaccinazione?
Attenzione non sono contrario a priori alla vaccinazione, non siamo mica negazionisti come la stampa vuole farci passare, ma dico che occorre trattare l’attuale epidemia con i sistemi tradizionali della medicina e non con dei vaccini che stanno sperimentando sopra di noi. I medici che sostengono quello che diciamo, nonostante riescano a curare il virus, vengono messi all’angolo. Ecco noi non siamo negazionisti, ma portatori di verità.
A distanza di un anno, tra chiusure più o meno totali, la situazione è immutata.
Chiudere le persone dentro casa non serve a niente. I medici sostengono che per fronteggiare il Coronavirus bisogna avere le difese immunitarie forti e chiudersi a casa, avvilendosi – come ci costringono a fare sino ad adesso – va proprio contro questo principio. Dovremmo fare una vita libera e all’aria aperta per combattere lo stress ed invece siamo costretti a camminare con la mascherina anche al parco respirando la nostra stessa anidride carbonica.
Avete citato il ruolo “asservito” della stampa. Perché i media dovrebbero ridurvi al silenzio?
Perché siamo l’unica opposizione reale alla dittatura sanitaria ed economica attuate dai vari Governi che sino succeduti in questi anni. Giorgia Meloni fa finta di opporsi per un mero interesse elettorale e anche Matteo Salvini, che è entrato nel “calderone”, dice di volere difendere gli interessi degli italiani ma di fatto non si oppone alla restrizione delle libertà imposte anche da questo Governo.
Restrizioni che però vengono inserite per limitare la diffusione di un virus mortale.
Varie sentenze hanno dichiarato che sono delle vere e proprie privazioni di una libertà che è sancita a livello costituzionale. Noi difendiamo la Costituzione e la legalità ed, invece, la stampa fa passare che sia a farlo un Governo illegittimo che compie azioni fuori dalla Legge.
Governo illegittimo?
Governo illegittimo e Parlamento del tutto “abusivo” e non è Pietro Pappalardo a dirlo ma una sentenza della Corte Costituzionale.
Ci spieghi meglio.
Il 4 dicembre 2013 il Porcellum viene dichiarato incostituzionale proprio dalla Corte Costituzionale in riferimento al premio di maggioranza assegnato alla coalizione più votata, senza una soglia minima da raggiungere affinché il premio scattasse, e all’impossibilità per l’elettore di fornire una preferenza. Cancellando il premio di maggioranza con cui sono entrati alla Camera 148 deputati, la Corte Costituzionale li ha di fatto dichiarati illegittimi. Quegli stessi deputati illegittimi hanno poi eletto l’attuale Presidente della Repubblica che è anche lui un abusivo. Ripeto non sono io a dirlo, ma la Legge.
Sembrerebbe il solito pasticcio italiano… Nel frattempo siamo arrivati ad un Governo che è espressione, anche elettorale, della maggioranza degli italiani. Con dentro persino gli “arrabbiati” che hanno votato il Movimento 5 Stelle.
Si pensava che quei tanti giovani e meno giovani, che riempivano le piazze gridando “libertà”, fossero l’inizio di un cambiamento per il Paese, ma in realtà avevano dietro i grandi potentati politici ed economici rappresentati da gente come George Soros ed Enrico Sassoon. Una rabbia sociale, in poche parole, gestita e tenuta a bada dalla grande Massoneria.
E dietro i Gilet Arancioni chi ci sta?
Dietro nessuno, posso dire che “dentro” abbiamo esponenti delle Forze Armate, gente che proviene dal Popolo, dagli ambienti culturali e dall’imprenditoria che è stanca di pagare le tasse ad uno Stato anti-Meridione e di vedere, ogni giorno, perdere il proprio potere di acquisto a causa dell’Euro che non vale nulla. Con noi ci sta, in poche parole, quel Popolo che è stanco di subire e che per questi motivi vuole cambiare musica.
In che modo? Non rischiate di finire per essere una copia del Movimento 5 Stelle degli esordi?
Noi abbiamo le idee sicuramente più chiare anche e soprattutto economicamente. Per noi è fondamentale l’introduzione di una doppia moneta che affianchi l’Euro e che nel tempo lo sostituisca come importanza perché la moneta imposta dalla BCE non ha nessuno valore in quanto carta straccia.
L’introduzione della nostra “lira Sicula” che sarà una moneta complementare dal valore uguale ad un euro permetterà di fare ripartire la nostra Isola rilanciandone una economia distrutta dalle chiusure e dalle politiche anti-meridionaliste del Governo centrale. Abbiamo previsto, inoltre, aiuti con finanziamenti a fondo perduto di 30mila lire Sicule al mese per un periodo di sei mesi da destinare a tutte le imprese edili, artigianali, ristoratori, aziende agricole, palestre e scuole di danza che questa emergenza sanitaria ha colpito profondamente.
Non rischia di trasformarsi in una manovra assistenzialista, in stile Reddito di Cittadinanza, che voi dite di volere combattere?
Noi siamo per la creazione dei posti di lavoro e non per lasciare i giovani sul divano di casa ad aspettare il reddito. Per questi motivi crediamo che occorra dare alle imprese, che assumeranno personale a tempo indeterminato, oltre al finanziamento previsto, 700 lire Sicule al mese, a fondo perduto per un anno, per ogni assunzione fatta. Per noi è importante la famiglia e questa verrà aiutata con 1500 lire Sicule e 300 lire in aggiunta per ogni figlio, il tutto per sei mesi. La casalinga avrà un reddito fisso di 1200 lire Sicule e gli invalidi una indennità mensile di 1000 lire Sicule.
Per attuare queste manovre economiche occorre però salire al potere. Qual è la situazione in Sicilia?
A differenza del Parlamento nazionale quello Siciliano è legittimato dal voto dei siciliani. Un voto che ovviamente non condivido in quanto clientelare “rafforzato” dall’astensionismo che porta solo la metà degli aventi diritto ad esprimere la propria preferenza politica, il tutto avvalorato dalla mancanza di un quorum e quindi sale chi prende la maggioranza dei voti relativi. Un voto che, come già detto, in Sicilia, la maggior parte delle volte, è “intoccabile” perché frutto di favori e clientele (sia di centrodestra che di centrosinistra).
Quindi in Sicilia non è una questione di colore politico.
Esattamente, noi (Movimento Gilet Arancioni Sicilia) il 18 aprile abbiamo inviato, a firma del Presidente Antonio Pappalardo, una lettera al Governatore Nello Musumeci.
Una lettera, quale era il contenuto?
Abbiamo chiesto semplicemente al Presidente Musumeci il perché non stia attuando lo Statuto della Regione Siciliana e per questo motivo abbiamo chiesto di incontrarlo. Attendiamo e se non dovesse risponderci positivamente siamo pronti a manifestare sotto Palazzo D’Orleans.
Il vostro è però un movimento nazionale. Che idea avete dell’Italia unita e della Sicilia?
Il nostro impegno è per la piena attuazione dello Statuto Speciale Siciliano per poi, successivamente, arrivare alla nascita di uno Stato Indipendente Siciliano, in una confederazione di sei Stati Italiani. Siamo per la riorganizzazione della Sanità in Sicilia attraverso la realizzazione di nuove strutture ospedaliere più funzionali. Non tolleriamo che il Ministro Speranza detti legge in Sicilia quando, come previsto dallo Statuto, il presidente Musumeci potrebbe – e dovrebbe – essere presente ad ogni Consiglio dei Ministri perché a questi equiparato.
Purtroppo l’Alta Corte di Giustizia, che garantiva l’attuazione dello Statuto Speciale, è stata assorbita negli anni 50 dalla Corte Costituzionale e da allora siamo diventati meno di una Regione a Statuto ordinario.
Uno Statuto Speciale che se attuato potrebbe risollevare le sorti economiche della nostra Sicilia.
Basterebbe l’attuazione di quattro articoli per stare meglio delle Regioni più avanzate del Nord Italia. Con l’articolo 36 ad esempio potremmo prevedere che tutte le società che vengono a fare impresa qui da noi, ed assumono personale siciliano, per il primo anno non pagherebbero alcuna tassa godendo del beneficio previsto nella nostra isola.
Ritorniamo a Musumeci.
Se il presidente Musumeci non ci incontra, impegnandosi ad attuare lo Statuto Siciliano, chiederemo le sue dimissioni. Siamo pronti ad allestire nelle piazze tavolini per la raccolta delle firme necessarie.
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports