Non è detto che dal male non si possa generare il bene. La storia ci insegna che le emergenze gravi generano lutti, problemi economici, disagi sociali. Ma è anche vero che possano essere volano di movimento di denaro, di ricrescita economica, sempre che la pioggia di soldi bagni chi ha realmente bisogno di fondi per far ripartire la propria attività.
La Regione Siciliana ha comunicato proprio oggi, che saranno messi a disposizione, venti milioni di euro per contributi a fondo perduto, da utilizzare per la riconversione delle imprese alla produzione di dispositivi anti-Covid.
Il presidente della Regione, Nello Musumeci e l’assessore per l’Economia, Gaetano Armao, hanno firmato un decreto per la predisposizione di interventi in favore delle aziende, operanti in Sicilia, che abbiano avviato o intendano avviare processi di riconversione industriale per la produzione di dispositivi di protezione individuale anti-Covid.
Il fondo di venti milioni di euro, che sarà gestito da Irfis-FinSicilia, provengono dal dipartimento regionale della Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute.
“La crisi pandemica tutt’ora in atto ha comportato la necessità improvvisa di enormi volumi di dispositivi di protezione individuali, un tempo usati soltanto da alcune categorie di lavoratori cosiddetti a rischio, ma oggi diventati una dotazione indispensabile per proteggere la salute di ogni cittadino” ha dichiarato l’assessore Armao. “Il fondo del governo Musumeci permette di agevolare e velocizzare il processo di riconversione industriale delle imprese siciliane per la produzione di questi presidi sanitari Made in Sicily”.
La Regione Siciliana ha spiegato che i destinatari del fondo sono le micro, piccole e medie imprese operanti in Sicilia, che si siano già riconvertite, o intendano farlo, alla produzione industriale dei dispositivi anti-Covid, ma anche di tecnologie elettromedicali, disinfettanti sanitari e materiali destinati alle esigenze socio-sanitarie, nonché alla costituzione di imprese tessili volte a soddisfare la richiesta di mercato interna legata alla produzione dei dispositivi di protezione individuale.
Il contributo massimo erogabile per ciascuna impresa è di 800mila euro (equivalente sovvenzione lorda), per un massimo del 45 per cento dei costi totali ammissibili, che potranno essere utilizzati per l’acquisto di nuovi macchinari o l’adattamento di quelli esistenti.
Le spese finanziabili saranno le seguenti: acquisto di impianti di produzione o attrezzature, spese di formazione per l’utilizzo dei nuovi macchinari/attrezzature, consulenze specialistiche finalizzate allo sviluppo di prodotti innovativi e dispositivi di protezione individuale, nella misura massima del 5 per cento dell’investimento totale, costi per i test di laboratorio e certificazione di Dm e Dpi, opere murarie ed impianti assimilabili strettamente necessari all’installazione ed al funzionamento dei macchinari commisurati all’esigenza del ciclo produttivo, nella misura massima del 20 per cento dell’investimento totale, software relativi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, spese di collaudo, acquisti licenze e brevetti, spese generali, fino ad un massimo del 5 per cento dell’investimento totale relative al costo della garanzia fideiussoria, asseverazione della relazione tecnica, presentazione della pratica.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports