“A che titolo il Comune di Palermo decide che i cittadini non possono più acquistare il vino in un supermercato o in un qualunque negozio di generi alimentari dopo le ore 18? Un atto del genere, oltre a ledere la libertà delle persone, costituisce un danno enorme per le aziende che producono vino”.
A dirlo è Franco Calderone, coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia che contesta la decisione adottata mediante una ordinanza sindacale che blocca la vendita del vino “proprio nell’orario in cui, dopo una giornata di lavoro, tante persone, prima di tornare a casa, entrano nei supermercati o nei negozi per alimentari per acquistare qualcosa per la cena”.
“A Palermo il sindaco di una città amministrata con i piedi, piena di immondizia non raccolta, con le strade tutte piene di buche decide, nel nome della lotta al Covid, che il vino e i superalcolici non si possono più vendere dopo le 18. E lui, il sindaco, chi è? Il Tex Willer anti-Covid? Il risultato di questa ordinanza balorda è che i ragazzi che vogliono acquistare vino e superalcolici per restare per le strade a bere fanno rifornimento durante il giorno, mentre i cittadini normali che a fine giornata di lavoro desiderano acquistare una bottiglia di vino non lo possono fare. Con questa ordinanza Palermo si conferma una città sempre più invivibile” continua il coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia.
“Ricordiamo che questa ordinanza sta provocando un danno enorme alle aziende vinicole tutte, italiane e siciliane. Ribadiamo che, a differenza di tanti politici che non hanno mai lavorato e che non sanno cos’è il lavoro, le persone, durante il giorno, lavorano. E per recarsi a fare la spesa, nei giorni in cui lavorano, non possono che optare per il pomeriggio. Impedire l’acquisto di vino ai cittadini di Palermo dopo le 18,00 è un atto degno di chi non ha mai lavorato e che non sa cosa sia il lavoro” conclude Franco Calderone.
di Redazione – EmmeReports