Tre suicidi nel giro di dieci giorni nel mese di agosto, uno a dicembre e l’ultimo pochi giorni prima di Pasqua. Troppi se si pensa che non sono avvenuti in diverse carceri, ma nello stesso Istituto, il Pagliarelli. Troppi anche per le donne e gli uomini del Comitato Esistono i Diritti, sempre in prima linea quando sono messi in discussione i diritti, la dignità e la vita delle persone, anche se si tratta di detenuti che stanno scontando la loro pena.
“Sulla scia del tragico avvenimento avvenuto nei giorni scorsi, in cui un ragazzo di 37 anni purtroppo si è suicidato al carcere Pagliarelli, crediamo che sia arrivato il momento di costituire la figura del garante comunale, in sostegno al professore Giovanni Fiandaca, perché le carceri sono diventate veramente lo scempio del diritto alla vita” ha dichiarato a EmmeReports, Eleonora Gazziano, copresidente Comitato Esistono i Diritti.
Giovanni Fiandaca è professore emerito di diritto penale presso l’Università di Palermo e garante dei diritti dei detenuti della Regione Siciliana
“È fondamentale che l’attività del professore Fiandaca, venga coadiuvata, rendicontata e osservata, in un momento di pandemia, dove i carcerati sono assolutamente abbandonati, dove non sappiamo quale sia il piano vaccinale” ha continuato la Gazziano. “I detenuti vivono nell’incertezza totale e, nel frattempo, continuano i suicidi nelle carceri, quindi chiediamo che questo consiglio comunale prelevi questa mozione depositata da due anni, che messa all’ordine del giorno e venga quantomeno dibattuta”.
“Credo che i consiglieri comunali siano delle persone al servizio dei cittadini, quindi, chiediamo che questo servizio venga espletato. Devono prelevare la mozione e fare una un’attività congiunta, trasversale di tutti i partiti, perché è una questione proprio di dignità umana. Stiamo violando veramente quello che sono i diritti fondamentali dei diritti umani delle persone” ha concluso Eleonora Gazziano.
“È metodo di questo comitato, partire dalle storie delle persone, come su cannabis terapeutica, abbiamo detto dal corpo dei malati, al cuore della politica, diciamo che vogliamo il garante comunale per i diritti delle persone detenute, partendo dal vissuto delle persone. Qui oggi, con noi in piazza, c’è un vissuto, quello dell’amico Turi Lombardo che può e deve dire quello che si vive nell’universo carcerario” ha affermato Gaetano D’Amico, storico radicale palermitano e copresidente del Comitato Esistono i diritti.
“Sono un ex detenuto, è un dato di fatto, quindi ho conosciuto il carcere” ha detto Turi Lombardo, già deputato all’Assemblea Regionale Siciliana e coordinatore regionale dei Socialisti Siciliani “Mai come in questo momento, pensare alla vita del carcere, significa sottoporre i detenuti a rischi continui e possono morire in qualsiasi momento della giornata. Si salva solo chi è sottoposto al regime del 41-bis, perché vive solo nella sua cella. Mentre tutti gli altri sono permanentemente sottoposti al rischio di contrarre il Covid-19”.
Turi Lombardo ha poi proseguito dicendo “Istituire un garante, in questo momento, è una necessità assoluta, che prescinde da tutti i ragionamenti politici. Occorre qualcuno che si occupi e si preoccupi di evidenziare le necessità dei detenuti, che abbia la possibilità di entrare in rapporto con loro. Adottare un provvedimento di questo tipo significa venire incontro a una situazione che rischia di diventare drammatica”
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports