Nel pieno rispetto delle norme anti contagio, a Piazza Ingastone, la comunità si è raccolta sotto le statue della Maria Addolorata e del Cristo morto che, per la seconda volta dall’inizio della Pandemia da Coronavirus, non sono state portate in processione per le vie del quartiere Zisa di Palermo.
Significativo lo svelamento del Cristo Morto che, al termine della Messa celebrata da Padre Rodrigo e da Padre Riccardo, è stato oggetto di preghiera da parte dei tantissimi fedeli che in maniera contingentata e controllata hanno varcato le porte della Chiesa Madonna di Lourdes.
Un momento fortemente voluto dalla Confraternita Anime Sante che dal 1910 celebra, per le vie del quartiere Zisa, una delle processioni più sentite e partecipate del Venerdì Santo.
“Dopo la rievocazione della morte di Gesù, con la Santa Messa delle 15, la parrocchia resterà aperta. Certo, non possiamo fare la processione. Quella è una delle forme di apostolato, si manifesta la propria fede fuori dalle mura della parrocchia. Io credo che sia necessario, davanti al Covid, avere pazienza ed in un certo senso accontentarsi di quanto ci è permesso fare. Dobbiamo essere perfettamente consapevoli del grave momento che viviamo. Bisogna fare qualche sacrificio adesso e magari sperare in un futuro più roseo” ha affermato Vincenzo Bileddo, Superiore della Confraternita Anime Sante.
Misurazione della temperatura, mascherina obbligatoria e igienizzazione delle mani hanno quindi permesso quest’anno, anche se in maniera “ridimensionata”, di potere organizzare il Venerdì Santo a Piazza Ingastone.
Un piccolo passo in più verso il ritorno a quella normalità, per il momento, stravolta dal Covid19 che non deve però fare perdere la speranza.
Alle 21,30 le porte della Chiesa di Piazza Ingastone si sono chiuse per permettere ai fedeli di tornare a casa prima del “coprifuoco” previsto per le ore 22.
di Antonio Melita – EmmeReports