Francesco Giuliano, in arte Frank Julian, è un musicista nato a Torino e residente a Palermo dagli inizi degli anni 90. Il 15 dicembre 2019 Frank ha inaugurato la sua radio web “Radio Studio Blu”.
Ciao Frank, perché proprio il Teatro Massimo?
Visivamente il Teatro Massimo mi ha sempre richiamato al Dipartimento di Polizia di Gotham City. Ecco per me Palermo è uguale a Gotham… senza il pipistrello!
E Joker chi sarebbe?
Potrebbe essere ognuno di noi. Joker siamo un po’ tutti, quando non lottiamo per qualcosa che vogliamo cambiare o quando non vogliamo assumerci responsabilità, scaricandole sugli altri. In questi ultimi dieci anni sono cambiate un sacco di situazioni qui a Palermo, credo che i buoni siano rimasti purtroppo in pochi. Ho scritto proprio un brano, che si intitola Gotham, contenuto all’interno del mio disco ReBorn, che riassume questo mio viaggio spirituale e musicale, dove descrivo quello che mi porta ad essere così schivo verso questa città.
Hai definito ReBorn “un viaggio mistico” in cui vengono descritte emozioni…
Sì, ReBorn è un disco strumentale con sonorità progressive composto da 7 tracce (e una bonus track). All’interno ho espresso musicalmente emozioni che avevo vissuto a fine del 2018: la conclusione di una relazione e il mio allontanamento da alcune persone.
Bonus track che è una tarantella…
Sicilian TarantMetal è la traccia bonus di questo disco: una rivisitazione di una Tarantella Siciliana in chiave metal. La considero una specie di scommessa.
Una scelta insolita, quella di una tarantella, per un musicista che alcuni sostengono scriva testi satanici?
In Tiziana Seitan, non c’è nulla di satanico. In fondo il seitan è una pietanza per vegani, certo c’è una assonanza con la parola inglese Satan e abbiamo giocato anche su questo. Seitan va in contrapposizione con se stesso, ricerca l’odio e allo stesso tempo anche l’amore. Altro che satanismo nei miei testi parlo molto dell’amore.
Scrivi di amore e, quindi, di ragazze…
Nel progetto G1RL5, che è collegato a ReBorn, parlo di un malessere che non nasce solo dal luogo di appartenenza, ma anche dalla vita di tutti i giorni e, quindi, dalle relazioni sentimentali. Cos’è che realmente fa stare male certe volte un uomo? La mancanza di una donna e la rottura di un rapporto, non soltanto d’amore, ma anche a livello amicale. Dunque mi sono detto: Perché non scrivere un album dedicato totalmente alle donne e alle emozioni a loro legate? La risposta è stata G1RL5 dove ho cercato di trasformare in musica i sentimenti che mi legavano ad alcune di loro.
Saranno undici tracce, dedicate ad amiche ed ex fidanzate. Lo ritengo un esperimento sociale, anche perché ho notato che alcune ragazze che mi avevano chiuso la porta in faccia, appena visto il loro nome sul brano, sono ritornate ad essere mie amiche.
Titoli di brani che riportano il nome di una ragazza ma in qualche maniera codificati?
Quando conosci una donna, per conoscerla meglio, la devi decifrare. Io con la musica, ho dovuto decifrare le emozioni, pensare quella persona, capire gli aspetti positivi e negativi, quello che provavo e trasformarlo in note, costruendoci su il brano. Quindi ho deciso di codificare il titolo, trasformandolo in numeri e lettere. Il brano dedicato a Tiziana è fatto in collaborazione con una compagnia teatrale di Palermo, “Progetti Inediti”, composta da Maria Ferrante, in arte Miss Maria, Angela Picone e Francesco Maiorino. Il brano è una fusione fra il progressive rock e l’opera teatrale, con una parte recitata.
Parliamo un po’ di te, come e quando crea musica Frank Julian?
Da giovanissimo ho preso il basso ed ho iniziato a strimpellare. Da allora se mi piace un riff, lo lascio maturare, poi nel tempo lo riascolto, lo modifico, lo arrangio nuovamente, vedo di sistemarlo e di completarlo. Scrivo le altre partiture, che sono le chitarre, le batterie, le tastiere, dopodiché mi fermo e dico ok mi piace, mi convince. Mi avvalgo sempre dei Progetti Inediti per un ascolto, perché per me il feedback è qualcosa di importante. Faccio le modifiche suggerite da chi lo ascolta e lo registro, partendo dalla batteria, poi il basso, le chitarre, tutte le tastiere, tutta l’orchestra. Poi passo al lavoro, secondo più scocciante, il mastering e il mixaggio. Infine li distribuisco attraverso la mia etichetta discografica, la Frank Julian Project.
Che musica hai ascoltato nella tua vita?
Pink Floyd, Metallica e Iron Maiden fanno parte del mio bagaglio culturale. Per un compositore, più musica ascolti, meglio è, perché se vuoi scrivere qualcosa di nuovo, credo che devi per forza di cose ascoltare qualcosa di vecchio. Se tu hai tanti generi e li fondi tutti, puoi anche creare qualcosa di particolare. Sono consapevole che la mia musica è di nicchia e può non piacere a tutti, ma allo stesso modo penso che chi ha un buon orecchio si accorgerà che dentro c’è del Jazz, del Progressive rock, del Metal e anche, ultimamente, un po’ di Opera.
Ti piace il rock italiano?
Adoro i Goblin, suonano colonne sonore che per me sono l’apoteosi della musica rock italiana. Hanno un sound molto particolare, che sta nelle mie corde. Amo anche i Litfiba, soprattutto i brani dei primi anni, come Spirito e Terremoto. Ma ci sono tanti altri artisti italiani che apprezzo tantissimo, solo che sono poco valorizzati. Purtroppo ormai, in Italia, si vende soprattutto musica commerciale.
Non è strano che ci stupiamo ancora che i Maneskin vincano Sanremo, come se non ci fosse posto per il rock nella musica italiana?
Non guardo Sanremo perché non mi piace come genere, potrebbe essere impostato in maniera migliore. Sono contento per i Maneskin perché per me chi suona la triade: basso, batteria e chitarre fa comunque rock. Ovviamente ci stanno tante sfaccettature nel rock, dal rock blues, al rock pop, passando per il progressive rock e l’hard rock. Ma alla fine stiamo parlando la stessa lingua, perciò poteva vincere anche Achille Lauro.
Secondo te è stato giusto fare Sanremo in questo momento?
Poteva essere sicuramente evitato. I teatri ed i cinema sono chiusi, per non parlare delle sale da concerto. Perché loro devono stare chiusi ed invece Sanremo no? Io sono, come tantissimi, una partita IVA ed in un periodo come questo arranco per andare avanti. Quindi leggere dei compensi altissimi dati ai conduttori o a chi ha partecipato a Sanremo mi ha fatto molto irritare.
Prima dello scoppio della pandemia, cosa facevi a livello musicale, suonavi in qualche locale?
Abbiamo suonato il 24 ottobre 2020, con i Progetti Inediti, al “Nero Rock Café”. È stato la prima e l’ultima serata, con coprifuoco a mezzanotte e zona rossa che stava cominciando!
Ancora oggi siamo in ballo, che progetti hai dopo il ritorno alla normalità?
Mi piace sperimentare, come inserire chi lavora nel Teatro all’interno del mio progetto musicale. Magari realizzerò qualcosa come musica recitata, un po’ come si faceva con la lirica. Mi piacerebbe dare all’Opera una base musicale, fare qualcosa dove la musica poggi sul Teatro. Vorrei inoltre esibirmi al Teatro Massimo, è difficile e quasi impossibile, ma mi piacerebbe farlo.
Un ambiente straordinario dove magari fare risuonare musiche di vecchi videogiochi…
Sono di vecchia generazione, quando ero bambino giocando con i videogiochi, notavo che erano musicalmente molto belli. Secondo me i giapponesi erano tutti i metallari, oltre che essere artisti classici, perché troviamo all’interno non soltanto riff Metal, ma riff di musica classica. Quindi nel 2017 mi è venuta l’idea di rifarli in chiave Metal ed è così che è nato lo SNES Project.
Tra il 2017 e il 2018 ho realizzato GameLand, dove ci sono i grandi pezzi di Nobuo Uematsu, compositore dei videogiochi Final Fantasy. Ho arrangiato e fatto in chiave Metal alcuni dei pezzi più importanti e qualche altro brano preso dalle consolle Sega e Playstation. Ho poi chiuso questo capitolo, perché volevo andare avanti e fare qualcosa di più aperto: ReBorn.
Nel futuro farai uscire qualche album nuovo?
Sicuramente Girls. Poi se il Covid19 lo permetterà, vorrei provare a fare qualche tournée anche a Palermo: mi manca molto il contatto con il pubblico.
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports
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