Operazione della Polizia di Stato stamani allo ZEN 2 che ha portato al fermo di altre quattro persone accusate di aver fatto parte del commando che ha fatto fuoco contro Giuseppe Colombo ed i figli Antonino e Fabrizio, lo scorso 23 marzo in via Filippo Patti allo Zen di Palermo.
I fermati, su disposizione della Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sono i palermitani Giovanni Cefali, Nicolò Cefali, Vincenzo Maranzano e Attanasio Fava.
Dopo l’arresto di Giuseppe Cusimano, ritenuto il nuovo boss del quartiere, la convivenza tra i due clan sarebbe diventata insostenibile. Fondamentale per arrivare ai fermi di oggi è stata la testimonianza di una donna che, mentre i Maranzano preparavano il raid contro i Colombo, ha chiamato il 112 dicendo: “Vi prego, stanno per succedere cose gravissime allo Zen”.
Gli aggressori si sono presentati in via Filippo Patti con un dispiegamento di uomini a bordo di almeno 3 auto di grossa cilindrata ed un numero ancora imprecisato di altri veicoli, moto e scooter.
Un raid dal carattere “paramilitare” che i Maranzano e i loro complici avevano dato all’agguato, una chiara azione dimostrativa, verso le vittime e il resto del quartiere. L’agguato si è consumato in pieno giorno, senza che i fermati si facessero scrupolo di esplodere oltre una decina di colpi di arma fuoco che hanno ferito Giuseppe Colombo e il figlio Antonino: modalità che, secondo gli investigatori, avrebbero una chiara impronta mafiosa.
di Antonio Melita – EmmeReports