Una delegazione del Comitato Esistono i Diritti composta da: Pino Apprendi, Gaetano D’Amico, Eleonora Gazziano e Marco Traina aveva incontrato giovedì pomeriggio l’Assessore alla Sanità Ruggero Razza per discutere sulla Cannabis terapeutica e nello specifico sulla sua coltivazione.
L’Assessore convintosi dell’iniziativa proposta del Comitato Esistono i Diritti, che per ottenere la coltivazione è necessario un provvedimento di natura amministrativa e non legislativa, ha scritto un emendamento da inserire in Finanziaria che prevede la modifica dello statuto dell’ente sviluppo agricolo; modifica che comporta la possibilità per l’ESA di chiedere al Ministero della Salute l’autorizzazione alla coltivazione della Cannabis.
Tale emendamento è stato condiviso nella giornata di ieri con i gruppi parlamentari (dopo una parziale riscrittura che non ne ha alterato il contenuto) ed è stato firmato da tutta l’aula ed approvato.
Con il voto unanime di tutti i deputati e il parere favorevole del governo regionale, ieri sera è quindi passato l’articolo 67.
Con questa norma si autorizza la coltivazione del farmaco, mediante enti strumentali dell’assessorato all’Agricoltura, come l’Esa, per “sopperire alle richieste derivanti dal fabbisogno accertato dalle Autorità Sanitarie nazionali di produzione della Cannabis terapeutica”.
Allo scopo di fare fronte alla richiesta di fornitura di Cannabis terapeutica, derivante dal rapporto di fabbisogno accertato dalle autorità sanitarie nazionali, la Regione Siciliana è dunque autorizzata a procedere direttamente alla richiesta, presso il ministero della Salute, per l’avvio di progetti innovativi in convenzione, con oneri a carico del Fondo sanitario regionale, con le società presenti sul territorio nazionale, la cui produzione, in termini qualitativi e quantitativi, soddisfi i parametri richiesti dalle autorità.
“Abbiamo accolto positivamente questa proposta normativa di iniziativa parlamentare, ma questo è solo il primo passo perché la questione cannabis ad uso terapeutico più che di norme regionali ha la necessità di azioni amministrative, che rendano prima di tutto operativo il Decreto Assessoriale approvato lo scorso gennaio 2020 e che prevede le Linee di indirizzo utili all’utilizzo e alla rimborsabilità a carico del Servizio sanitario regionale, quindi la gratuità dei farmaci a base di cannabis medica per i paziente affetti da dolore cronico” ha affermato Angela Foti, vicepresidente dell’ARS e deputata regionale di Attiva Sicilia.
“Finalmente la Sicilia diventa all’avanguardia e muove il primo passo verso la coltivazione di un prezioso farmaco: la cannabis a scopo terapeutico” ha commentato Roberta Zicari, membro del Comitato Esistono i diritti.
“La Sicilia – afferma il comitato Esistono i diritti – potrà finalmente essere, dopo la Toscana, una regione pioniera per la coltivazione di cannabis ad uso terapeutico”.
“È un traguardo importante per la nostra Regione, se consideriamo che la cannabis viene utilizzata per i pazienti affetti da patologie che implicano spasticità e dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) e ed è indicata per il dolore cronico; per nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia e terapia per Hiv con effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, in pazienti oncologici o affetti da Aids” ha affermato Carmelo Pullara, vice presidente della Commissione Sanità all’ARS.
di Antonio Melita – EmmeReports