“Porterò con me a Torino il calore di questa città”, ha esordito il Generale di Brigata Agatino Carròlo, Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Palermo, che ha voluto salutare la stampa di Palermo, prima di lasciare il suo attuale incarico, per andare a ricoprire il comando di Torino. “Palermo mi ha consentito di crescere professionalmente, aggiungendo un altro tassello al mio lavoro. Sono stati anni intensi e di lavoro su tutti i fronti, a cominciare dalla campagna antincendi boschivi e gli eventi alluvionali” ha affermato Carròlo.
Il Comando Provinciale ha infatti effettuato 18000 interventi in un anno, caratterizzato da una emergenza pandemica che ha aggravato le condizioni del soccorso dei pompieri di Palermo, che si sono dovuti adeguare implementando le loro attività con delle procedure specifiche anti-Covid, in modo da tutelare il personale operativo. Come ci ha spiegato il Comandante, nella provincia di Palermo il rischio di incendio boschivo è elevato e, per tale motivo, i Vigili del Fuoco hanno cercato di sensibilizzare sulla prevenzione degli incendi, coinvolgendo i sindaci, i presidenti delle comunità montane e suggerendo loro dei vademecum finalizzati a prevenire gli incendi.
“Non basta la prevenzione, perché purtroppo in qualche circostanza gli eventi si sono manifestati palesemente dolosi a causa delle azioni dell’uomo” ha spiegato il Generale, che ha ricordato l’incendio di Altofonte, dove una lingua di fuoco ha circondato l’intero comune, da nord a sud, da est a ovest.
“In quella occasione, sul campo c’erano centinaia e centinaia di uomini, Vigili del Fuoco, volontari della Protezione Civile, ma anche forze dell’ordine e soccorso sanitario. Il sistema ha funzionato portando a casa, come si suol dire in gergo pompieristico, il risultato, spegnendo il fuoco e neutralizzando le fiamme che andavano a lambire in modo pericoloso le abitazioni che, grazie al nostro intervento, non sono state danneggiate” ha raccontato Carròlo.
Un altro eccezionale evento che ha impegnato i Vigili del Fuoco, con centinaia di uomini provenienti da tutta la Sicilia, è stato il nubifragio di Santa Rosalia.
“Gli eventi alluvionali mettono a dura prova la città di metropolitana, che sotto questo aspetto è molto fragile, per tutta una serie di ragioni, come l’urbanizzazione selvaggia, la cementificazione, il territorio impermeabile che non riceve il deflusso delle acque” ha spiegato il Comandante. “Mi ricordo il sottopasso di via Leonardo Da Vinci che ha interrotto la viabilità su una direttiva di traffico importante in entrata e uscita da Palermo, una città metropolitana di circa 800 mila abitanti. Tanti disagi ma nessuna vittima, grazie anche alla macchina dei soccorsi, che è intervenuta prontamente sul campo e con tutte le sue componenti, Vigili del Fuoco Forze dell’Ordine, volontari della Protezione Civile, che insieme hanno lavorato sinergicamente per offrire un servizio al cittadino sempre più efficace ed efficiente”.
Il Comandante ha augurato al suo successore, continuando la tradizione di tutti i comandanti provinciali di Palermo, di dedicarsi al personale e lavorare tra la gente e per la gente, senza trascurare la dimensione umana del lavoro dei Vigili del Fuoco, un aspetto fondamentale dei pompieri.
“Quello di Palermo è un personale di grande spessore professionale che lavora con entusiasmo e dedizione al servizio, quindi invito il mio successore a stare vicino a loro” ha concluso Garròlo.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports