I lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo sono tornati in piazza Verdi ad un anno dalla chiusura di cinema e teatri, per chiederne la riapertura, garanzie a lungo termine e ammortizzatori sociali.
La manifestazione “Torniamo a fare spettacolo” sulla scalinata del Teatro Massimo è stata organizzata dai sindacati di settore Slc Cgil Palermo, Fistel Cisl Palermo-Trapani e Uilcom Palermo.
Circa trecento tra attori e attrici, cantanti, direttori, danzatori, orchestrali del Teatro Massimo e operatori dei teatri hanno protestato inoltre contro l’assenza di una programmazione dei vaccini anti-Covid19 a loro tutela.
“Noi chiediamo al governo di ripensare una riapertura dei luoghi dello spettacolo e della cultura in sicurezza, nel massimo rispetto delle norme anti Covid. A questo punto si può prevedere una riapertura parziale di questi spazi, che ormai da un anno non producono più nulla, con grande danno sia per la cultura che per i lavoratori del settore, che non percepiscono più alcun reddito” ha dichiarato il segretario generale Slc Cgil Palermo, Marcello Cardella.
“Cerchiamo di ripartire innanzitutto in sicurezza, ci sono dei protocolli già firmati per garantire le condizioni di sicurezza dei lavoratori. Ma è anche vero che il governo deve assumersi responsabilità reali. Abbiamo ricevuto ristori non continuativi, l’ultimo a dicembre. Siamo a febbraio e i lavoratori sono allo stremo. Chiediamo un reddito di cotinuità reale che sostenga comparto. Il settore dello spettacolo ha pagato un contributo alto in questa pandemia. C’è bisogno di cultura e di bellezza, come ristoro dell’anima, anche in questo momento buio e difficile della nostra società” ha affermato l’attrice Consuelo Lupo, rappresentante del sindacato artiste e artisti della Slc Cgil Palermo.
Tra gli striscioni anche il ricordo di Omar Rizzato, il tecnico di 41enne, titolare di un’azienda di service in provincia di Padova, che si è suicidato dopo un anno senza lavoro.
Nel pomeriggio sempre davanti al Teatro Massimo di Palermo la protesta è proseguita con i lavoratori e le lavoratrici dello Spettacolo aderenti ai sindacati di base.
“Per centinaia di migliaia di lavoratori del settore è stato un anno di profonda precarietà, disoccupazione, assenza totale di prospettive. Tanti lavoratori stanno sopravvivendo a stento con l’elargizione di quelle misure tampone (completamente insufficienti) adottate dal Governo; mentre molti altri rimangono a mani vuote perché ancora incagliati nelle maglie della burocrazia che non ha tuttavia sciolto i nodi legati al respingimento di legittime richieste. È evidente che la strada dei bonus una tantum non è quella giusta: servono misure di reddito e sostegno strutturali e universali per affrontare una crisi di tale portata” hanno affermato i portavoce del Coordinamento.
Presenti anche gli artisti aderenti al collettivo Arte è Martello.
di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports